Lidl condannata per il suo “Bimby” low cost: Monsieur Cuisine Connect verrà ritirato dal mercato

Il colosso tedesco dei discount sarà costretto a ritirare dal mercato spagnolo tutte le sue macchine da cucina perché "violano il brevetto" della Vorwerk che produce il celebre Bimby

Non solo le ormai super trendy scarpe gialle e blu. In questi mesi, complice anche la pandemia che ci ha costretti tutti a casa, è andato letteralmente a ruba il “Bimby” low cost della Lidl, com’è stato ribattezzato. Il Monsieur Cuisine Connect (MCC) a marchio Silvercrest si è rivelato un vero portento, ma qualcosa è andato storto. Ora infatti Lidl è costretta a ritirarlo dal mercato.

Il Bimby, quello originale, è il mitico robottino da cucina tedesco dalle infinite funzioni (prepara quasi il pranzo da solo), da sempre un must per tutti gli appassionati o per chi, come tantissimi oggi, hanno pochissimo tempo per cucinare o non ne hanno voglia, ma nemmeno vogliono rinunciare a un buon piatto.

Le differenze tra Bimby e Monsieur Cuisine Connect

Il grande ostacolo, si sa, è il prezzo: 1.100 euro la versione super basic. E visto che qualche accessorio è indispensabile, si arriva tranquillamente a 1.400.

Poi, è arrivata la concorrenza. In tanti ci hanno provato ma Lidl ci è riuscita meglio degli altri a “replicare” il celebre modello, creando il suo Monsieur Cuisine Connect.

Motore da 1000W per la funzione cottura, 800W come mixer, temperatura regolabile dai 37 ai 130 °C (il Bimby si ferma a 120), bilancia con precisione di 5 grammi (Bimby a 1 grammo), impasto a 10 velocità con funzione turbo, cottura a vapore, funzione rosolatura, display da 7 pollici, possibilità di collegarlo al wi-fi di casa e persino funzione CookingPilot con un database che contiene oltre 200 ricette, aggiornabili a costo zero tramite smartphone (sul Bimby sono molte di più, ma richiedono l’attivazione di un abbonamento annuale di 36 euro).

Insomma, un vero gioiellino. Lidl e Silvercrest sono anche molto attenti al consumatore e offrono un servizio di assistenza clienti piuttosto preciso. Tanto che offrono su questo prodotto una garanzia di ben 3 anni. Tutto questo alla modica cifra di 349 euro.

Perché Lidl è stata condannata

Ora, però, il tribunale commerciale di Barcellona ha ordinato a Lidl di ritirare tutti i suoi robot da cucina dal mercato spagnolo, perché accusata di aver violato il brevetto del Bimby. La sentenza arriva dopo la denuncia della società tedesca Vorwerk, produttrice del Bimby, nei tribunali spagnoli.

Vorwerk ha intentato una causa contro Lidl il 14 giugno 2019 per violazione di brevetto dell’azienda. La Spagna ha riconosciuto il brevetto europeo per Bimby nel 2008. Da parte sua, Lidl commercializza il suo robot da cucina da giugno 2018.

La discussione legale si è concentrata sul fatto che il brevetto riconosciuto in Spagna raccoglie esplicitamente, come caratteristica propria e innovativa, le funzioni che definiscono Bimby e quindi queste sono protette dal brevetto e non possono essere riprodotte. Secondo la sentenza, Lidl riproduce nel suo robot Monsieur Cuisine tutte le caratteristiche della rivendicazione di brevetto Vorwerk.

Il tribunale ha spiegato che il robot da cucina commercializzato da Lidl “riproduce ciascuna delle caratteristiche” del brevetto Vorwerk, violando così la legge sui brevetti. Nello specifico, la sentenza indica che la macchina da cucina Monsieur Cuisine Connect costituisce una violazione dei diritti esclusivi derivati dal brevetto di invenzione spagnolo ES 2301 589, convalidato in Spagna del brevetto europeo EP 1 269 898, di proprietà di Vorwerk.

Semplificando, il tribunale spiega che Vorwerk, produttore di Bimby e dell’altrettanto famoso sistema di pulizia Folletto, in Spagna gode della totale protezione delle caratteristiche del suo robot da cucina. E ritiene che Lidl abbia implementato in modo illecito le funzionalità del Bimby nella sua macchina Monsieur Cousine, violando dunque il brevetto.

Le conseguenze per Lidl

Lidl dovrà interrompere importazioni, immagazzinamento, offerte e commercializzazioni della sua macchina e ritirare dal mercato spagnolo tutte le copie in suo possesso e quelle dei suoi distributori. E deve eliminare tutto il materiale pubblicitario e promozionale, compreso quello sul web.

A Lidl spetta anche risarcire la Vorwerk, che ha chiesto un risarcimento pari al 10% delle vendite: l’importo sarà fissato in fase di esecuzione della sentenza, una volta che questa sarà definitiva.

Lidl ha fatto sapere che analizzerà in dettaglio la sentenza. “Prendiamo atto della decisione del tribunale, che analizzeremo in dettaglio, e valuteremo i prossimi passi da seguire”, ma sostiene che il suo prodotto non viola affatto i diritti originari del Bimby, e ha chiesto al tribunale di annullare il brevetto perché ha ritenuto che ci sia “mancanza di novità” rispetto a macchine simili commercializzate prima di questa. Ma il giudice ha respinto tutto.

Cosa succede adesso? Lidl può impugnare la sentenza in appello, ma deve provvedere a tutti gli estremi della sentenza: in caso contrario, Vorwerk può richiedere l’esecuzione provvisoria della sentenza in assenza di quantificazione del risarcimento del danno.

La “guerra commerciale” dei discount tedeschi in Spagna

La presenza di Lidl in Spagna è molto forte. Nel 2021 Lidl acquisterà 27mila tonnellate di patate spagnole, il 58% in più rispetto al 2018, a riprova dell’importante investimento nel Paese. Lidl continua a rafforzare gli acquisti di ortofrutta spagnola, di cui è il cliente numero uno da anni.

Secondo uno studio della società di consulenza PwC, il gruppo tedesco acquista già il 16,3% di tutta la frutta e verdura coltivata in Spagna e rappresenta il 14% di tutte le sue esportazioni. E un totale di 45mila posti di lavoro indiretti e indotti del settore sono già legati all’attività della catena di supermercati.

Interessante notare come in Spagna in questi mesi sia in atto una vera e propria battaglia commerciale tra supermercati tedeschi. Aldi, altro importante nome della grande distribuzione low cost tedesca, sta cercando in tutti i modi di resistere a Lidl, raddoppiando anche il numero di aperture proprio nella penisola spagnola.

Aldi prevede di aprire circa 40 nuovi negozi e aumentare gli investimenti nel Paese nel corso del 2021. Lo scorso anno, la società ha aperto un totale di 23 nuovi negozi, cinque dei quali solo a dicembre. Con questa mossa il tasso di apertura viene raddoppiato per tenere testa proprio a Lidl, che continua a “vincere”, per ora, con 600 supermercati, contro i 328 di Aldi.

Per rimanere vicino ai clienti, circa il 60% dei nuovi supermercati Aldi nel 2020 sono stati situati in grandi centri urbani come Madrid, Barcellona o Siviglia.

La chiave del successo dell’azienda, come per il suo concorrente Lidl, risiede in un modello di business basato sugli sconti, con un assortimento di circa 2mila prodotti e l’86% di articoli a marchio proprio, che permette di garantire prodotti di qualità al miglior prezzo, puntando anche su fornitori locali.