Sanremo, Mahmood e Blanco all’Eurovision. Quanto guadagneranno

La coppia di artisti ha trionfato nella settantaduesima edizione del Festival della canzone italiana. Ora appuntamento a maggio: si va dall’Ariston a Torino

Volendo dare una definizione all’Eurovision Song Contest, si potrebbe definirlo senza dubbio “la Champions League della musica”: si sfidano cantanti e canzoni da tutta Europa, uno per paese, anche se – per essere precisi – non sono le nazioni a partecipare ma le televisioni pubbliche aderenti all’European Broadcasting Union (EBU), il consorzio che le riunisce e che sovrintende all’organizzazione del concorso.

Attenzione però: il concetto di Europa dell’EBU e quindi anche dell’Eurovision va molto aldilà dei confini geografici. Al consorzio infatti aderiscono anche diverse tv del bacino del Mediterraneo, ma geograficamente fuori dal territorio europeo, come per esempio Libano e Marocco, ma anche Israele, che lo ha vinto per ben quattro volte, l’ultima nel 2018.

Eurovision Song Contest, come funziona

Una delle regole su cui si fonda il sistema dell’Eurovision è quella della cosiddetta premialità: chi vince organizza l’evento l’anno dopo. Trionfare ed organizzare, questo il paradigma che fa gola a tutti. E non solo per l’impatto mediatico che la manifestazione garantisce, ma anche e soprattutto perché ospitare la kermesse si è sempre rivelato un vero e proprio volano per l’economia e il turismo delle sedi designate.

In virtù della storica vittoria dei Maneskin nell’edizione 2021, quest’anno toccherà all’Italia organizzare l’Eurovision. La sede designata è quella di Torino, i mattatori delle tre serate ci sono già e si sono presentati al mondo intero durante la prima serata del Festival di Sanremo 2022: Amadues infatti ha accolto sul palco Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika, che condurranno lo show nella prima settimana di maggio. La musica italiana sarà invece rappresentata da Mahmood e Blanco, freschi vincitori della nostra rassegna canora.

Eurovision Song Contest, come vederlo

L’evento va in diretta, in tutti i paesi in concorso, alle ore 21 dell’Europa Centrale (quindi anche in Italia) e non importa dove l’evento si svolga, con problemi di fuso orario inclusi. Le canzoni devono durare al massimo tre minuti e possono essere eseguite in qualunque lingua. I testi non possono contenere riferimenti diretti a politica, religione o tematiche contrarie allo spirito del concorso, che è quello dell’inclusione e della lotta a qualunque tipo di discriminazione.

Dopo una riforma attuata nel 2008, il format dell’evento prevede lo svolgimento di due semifinali nelle serate di martedì e giovedì, per poi chiudere con il gran finale e la proclamazione del vincitore durante l’ultima notte di sabato. La vittoria all’Eurovision Song Contest è determinata da una votazione che prevede la presenza di giurie nazionali e televoto, con un peso pari al 50% ciascuna. L’unica limitazione per i votanti sta nel fatto che non è possibile esprimere preferenze per l’artista proveniente dalla propria nazione.

Ciò che differenzia l’Eurovision dagli altri concorsi e che rende più equo il sistema di votazione è che i “voti” si trasformano in punti. Per ciascun Paese infatti, vengono stilate due differenti classifiche, una per la giuria ed una per il televoto, ognuna delle quali assegna punti alle prime 10 nazioni classificate: 12 alla prima, 10 alla seconda, 8 alla terza e così a scendere fino ad 1.

Eurovision Song Contest, il montepremi

Competizione da sempre in grado di affascinare il pubblico a casa, bisogna però sapere che, con grande sorpresa, il vincitore dell’Eurovision Song Contest si porta a casa zero euro. Ebbene sì, è proprio così, il noto festival musicale non prevede alcun montepremi in denaro

Come precisato dagli organizzatori dall’Eurovision: “Il vincitore si esibirà ancora una volta e porterà a casa l’iconico trofeo del microfono di vetro. Il paese vincitore avrà tradizionalmente l’onore di ospitare il prossimo Eurovision Song Contest”. L’unico premio, quindi, è il trofeo. Quest’ultimo si presenta come un vero e proprio pezzo d’arte. Ha la forma di un microfono ed è realizzato a mano, in vetro trasparente e resistente agli urti, ma il suo valore rimane comunque molto modesto se paragonato ai premi in denaro.