Cinque mesi dopo la trattativa saltata lo scorso giugno, Antonio Conte ritorna a Londra (dopo l’esperienza vissuta con il Chelsea tra il 2016 e il 2018) e si appresta a diventare il nuovo allenatore del Tottenham Hotspur.
L’annuncio ufficiale del club è arrivato nel corso della giornata di oggi, in tarda mattinata: già poche ore più tardi, a pomeriggio inoltrato, il tecnico pugliese ha potuto dirigere il suo primo allenamento con la pettorina degli Spurs.
L’intesa tra la dirigenza londinese e Conte si è concretizzata ieri sera, proprio mentre gli stessi canali ufficiali del Tottenham annunciavano il divorzio dall’allenatore portoghese Nuno Espirito Santo, congedato dopo i risultati molto altalenanti di questo inizio di stagione (decisivo il ko per 0-3 di domenica scorsa contro il Manchester United).
Conte, sbarcato in Inghilterra ieri all’ora di pranzo, ha incontrato il presidente Daniel Levy e il direttore generale Fabio Paratici, grande regista dell’operazione. I due infatti hanno già lavorato insieme alla Juventus, riportandola ad alti livelli nel triennio 2011-2014.
La crisi di risultati degli Spurs, che devono invertire la rotta
La crisi di risultati del Tottenham (cinque sconfitte su dieci in campionato, due su tre in Conference League) e le contestazioni dei tifosi sono stati i fattori decisivi per l’allontanamento di Espirito Santo (definito comunque un “signore” nel comunicato diramato dalla società).
L’ex tecnico del Wolverhampton era approdato nella City al termine di un’estate segnata da una serie di colpi di scena. Uno su tutti, l’intenzione di essere ceduto manifestata dal centravanti e stella della Nazionale inglese Harry Kane, che alla fine ha optato per la permanenza.
Proprio su di lui fa affidamento Antonio Conte per provare a riportare in alto gli Spurs: la richiesta che Daniel Levy ha formulato all’allenatore italiano è infatti quella di scalare la classifica di Premier League entro Natale, potendo così puntare ad un piazzamento tra le prime quattro (che significa Champions League) nella seconda parte di stagione.
La prospettiva del club londinese è però quella di tornare ad alzare un trofeo nel giro di un paio di anni. E il profilo di Conte va proprio in questa direzione: nel suo palmares infatti figurano 5 titoli con la Juve (tre scudetti e due supercoppe), 2 con il Chelsea (un campionato e una coppa d’Inghilterra) e lo scudetto 2020-21 con l’Inter (qui tutte le cifre sulla sua ultima gloriosa stagione in nerazzurro).
Contratto da capogiro per l’ex tecnico di Juve, Chelsea e Inter
Il contratto che Antonio Conte ha firmato con il Tottenham lo impegnerà per i prossimi 20 mesi, con scadenza a giugno 2023. Il tecnico leccese percepirà uno stipendio complessivo lordo di 15 milioni di sterline (equivalenti a quasi 18 milioni di euro, circa 900mila euro al mese).
Nonostante l’entusiasmo che ha caratterizzato la frenetica giornata di ieri, per la dirigenza degli Spurs non tutto è andato secondo programma. Sono sorti infatti alcuni problemi legati al visto (uno de regali della Brexit, qui tutte le novità per documenti e passaporti) che potrebbero ritardare l’esordio ufficiale dell’allenatore italiano in gara ufficiale.
Giovedì sera la squadra ospiterà gli olandesi del Vitesse nella quarta giornata di Conference League: servirà una vera e propria corsa contro il tempo per risolvere la vicenda, altrimenti il debutto sarà rimandato a domenica 7 novembre, nel match di Premier in casa dell’Everton in programma alle ore 15:00.