Tre compagnie scozzesi hanno deciso di unire le forze per accelerare il lancio di una nuova tecnologia di biocarburante. Si tratta di Ardnamurchan Distillery, Woodlands Renewables and la prima bioraffineria del Paese, la Celtic Renewables, che ha sede a Grangemnouth. Alla base del loro impegno per trovare fonti di energia alternative al gas e al petrolio c’è un’idea tanto bizzarra quanto geniale, cioè quella di usare il whisky per alimentare i motori delle auto.
La raffineria del carburante fatto con il whisky: come funziona
Celtic Renewables ha già attirato investimenti per oltre 43 milioni di sterline, circa 51,5 milioni di euro, grazie ai quali sarà in grado di produrre un milione di litri di sostanze biochimiche sostenibili e l’apertura di 5 raffinerie in tutto il mondo entro i prossimi 5 anni.
La tecnologia brevettata dalla Celtic Renewables permette di convertire materiale biologico in carburante e altre commodity green e appetibili a livello commerciale. La compagnia utilizza uno scarto della produzione del whisky, chiamato pot ale, un residuo del lievito, che viene portato attraverso delle tubature dalle distillerie circostanti, a beneficio anche dell’economia del territorio.
Alla Woodland Renewables il pot ale viene combinato con il draff, composto da rimanenze dei chicchi d’orzo, e trasformato in mangime per gli animali da allevamento di tutta la Scozia. Una parte del pot ale viene invece trasportato alla Celtic Renewables, che con l’obiettivo di produrre carburante sostenibile lo trasforma in biobutanolo.
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Il carburante fatto con il whisky è green? Le emissioni di CO2
L’azienda è riuscita già nel 2017 a produrre una formula adatta ai motori già in commercio, ed è quindi già adatta a sostituire i carburanti a fronte dell’aumento dei prezzi in tutto il continente a causa della crisi economica e della guerra in Ucraina.
Purtroppo però il biocarburante prodotto dalla Celtic Renewables permette solo di abbattere i costi legati a gas e petrolio, mentre fa poco e niente per l’ambiente. Non sempre ciò che è bio e naturale ha anche un basso impatto sulla natura, a iniziare dagli oli da cucina. Sapete come smaltirli? Ne parliamo qua.
Il biobutanolo emette tanta CO2 quanto la benzina tradizionale, e non è certo un’alternativa green ai carburanti fossili. Tuttavia le grandi emissioni di anidride carbonica possono essere compensante dalle grandi quantità di orzo coltivato per produrre il whisky necessario.
Esiste un biocarburante dal whisky senza impatto ambientale?
Sempre in Scozia si muove anche la Genfiddich di Dufftown, nota distilleria di whisky, che ha modificato i suoi camion per le consegne in modo da farli funzionare con biogas provenienti, anche in questo caso, da sottoprodotti della produzione dell’alcolico.
L’azienda sostiene in questo modo di aver ridotto le emissioni di CO2 della sua flotta di camion di oltre il 95%. Dunque è possibile ottenere carburante green anche dal whisky, a patto di volerlo.
Dato che si parla di caro carburanti, attenzione a queste alternative al diesel che vengono proposte sul web. Alcune potrebbero danneggiare il motore o farvi prendere una multa salata. Qua la nuova decisione del Governo sulle accise.