Upim nel mirino per il grembiule “sessista”: migliaia di persone scatenate su Facebook

La catena di grandi magazzini finisce nell'occhio del ciclone social per dei grembiuli per le scuole primarie

Upim è finita nell’occhio del ciclone a causa di una coppia di grembiuli per gli alunni delle scuole elementari. La catena italiana dei grandi magazzini è stata oggetto di una pesante campagna sui social network perché alcuni dei suoi capi del “back to school” sono ritenuti sessisti. Una mamma, infatti, ha pubblicato un post Facebook nel quale denunciava il “differente trattamento” riservato a bambini e bambine. Ma andiamo con ordine.

Upim, il caso dei grembiuli sessisti: la denuncia sui social

Tutto nasce, come detto, dalla denuncia su Facebook di una cliente Upim. La donna, tramite il proprio profilo social, evidenzia come il grembiule da bambino abbia disegnato un righello e una squadra, mentre quello da bambina ha un paio di labbra carnose affiancato da un rossetto. “Cara Upim – si legge nel post – davvero ritenete adeguato che le bambine di otto anni debbano andare a scuola con un distintivo al petto e labbra dischiuse? Qual è il vostro messaggio? Molla questa noia e dedicati a quello che fa per te, il make up?”. Lui ingegnere, lei bella donna, aggiunge l’autrice del post su Facebook.

Ancora peggio, se possibili, le alternative. Gli altri grembiuli presenti nel reparto, infatti, presentavano i distintivi di un mazzo di fiore (per delle future botaniche, si chiede la signora), cuoricini (futura cardiologa?) e strass (per una gemmologa in erba, chiede ironicamente la donna). “Che avvilimento, che stress”, afferma la signora, con gli hashtag “#misoginia” e “#gendergap” a chiudere il messaggio.

Inutile dire che il post ha attirato immediatamente l’attenzione di migliaia e migliaia di persone. Il messaggio originale ha avuto 954 reazioni (tra faccine tristi e arrabbiate) e 56 commenti, mentre le condivisioni sono state quasi 3.000.

Grembiuli sessisti: la risposta di Upim

Ovviamente, la risposta della catena di grandi magazzini italiani non si è fatta attendere. Nello stesso post che denuncia l’accaduto, i social media manager Upim provano a rimediare al disastro che si stava profilando. “Facendo tesoro del suo commento e di quello di tutte le persone che hanno condiviso il suo post, abbiamo provveduto a togliere il suddetto articolo dalla vendita su decisione del Direttore Generale. Saluti“.

Insomma, come sempre più spesso accade, i social hanno