Un museo può essere diretto esclusivamente da un cittadino italiano o possono essere presi in considerazione anche stranieri?
La risposta ora è sì, ma non è stato così semplice giungere a questo risultato. La riforma di Dario Franceschini, precedente ministro dei Beni culturali, riguardo la decisione di poter selezionare i direttori di musei con un’autonomia speciale anche dall’estero, era stata bocciata l’anno scorso dal Tar. È stato aperto un contenzioso a cui sono seguite tre sentenze del Consiglio di Stato e due del Tar Lazio: a parer dei giudici infatti, il bando internazionale non rispettava le regole nazionali secondo il quale cittadini stranieri non potevano ricoprire posizioni ai vertici della pubblica amministrazione.
Ed è stato questo il fulcro del contenzioso. I Beni culturali, dal canto loro, hanno sottolineato come non solo alcune sentenze della Corte di giustizia UE, ma anche la normativa europea sulla circolazione libera dei cittadini comunitari, avevano in qualche modo smorzato la “riserva di nazionalità” applicata alle posizioni “ai vertici” della pubblica amministrazione.
La questione è tornata in auge qualche tempo dopo, quando è stata messa in discussione l’istituzione del parco archeologico del Colosseo. In questo caso il tribunale amministrativo romano ha appoggiato il Campidoglio e per l’occasione, è stata messa in discussione la questione relativa alla direzione museale da parte di stranieri. Il parco archeologico avrebbe voluto guardare oltralpe per la nomina di un direttore, ma la risposta del Tar fu negativa.
A questo punto, la questione è giunta al Consiglio di Stato, che dopo aver esaminato il ricorso riguardo il parco archeologico, ha deciso di cambiare la sentenza. Inoltre ha affermato che la normativa europea consente agli stranieri di ricoprire un ruolo direttivo in un museo. Mesi dopo, una commissione diversa, è arrivata alla conclusione opposta sostenendo che c’è una norma a livello nazionale tale per cui cittadini stranieri non possono ricoprire ruoli ai vertici della pubblica amministrazione.
Contrasti e opposizioni senza fine dunque, che però sono cessati nel momento in cui la questione è stata analizzata dall’adunanza plenaria. Ecco il verdetto: non solo i musei italiani potranno avere un direttore straniero, ma se c’è una norma che impedisce a cittadini di altri paesi dell’UE di ricoprire ruoli importanti nella pubblica amministrazione, questa “deve essere disapplicata”.