Chi è Landini, il nuovo segretario della CGIL

È ufficiale: alla guida del sindacato CGIL ci sarà Maurizio Landini

Cinquantasette anni, pugno fermo e una carriera di tutto rispetto nel fervente mondo dei sindacati.

È Maurizio Landini il nuovo segretario generale della CGIL – Confederazione Generale Italiana del Lavoro -, ovvero uno dei più antichi sindacati italiani. Dopo diverse trattative, il sindacato è riuscito a trovare un accordo e ha ufficializzato la nomina di Landini, evitando così la rottura della stessa CGIL. “Non potevamo permetterci, in un momento delicato del Paese, di consegnare ad altri e di indebolirci su un linguaggio di rottura”: queste le parole di Vincenzo Colla che si è fatto da parte, togliendo la sua disponibilità nel rivestire il ruolo di segretario generale.

Landini è noto grazie al suo operato da sindacalista compiuto fino ad oggi, ma anche per le apparizioni in tv come esponente della CGIL. Ha ricevuto anche l’appoggio di personalità della sinistra politica, tanto che in molti credevano che il passo verso la fondazione di un nuovo partito fosse breve, ma non è stato così.

Alla guida della CGIL c’è dunque Landini e che va a succedere a Susanna Camusso, sotto sua proposta. Classe 1961, è quarto di cinque figli ed è nato da un papà cantoniere e da una mamma casalinga. A soli 15 anni, Maurizio lascia gli studi che aveva intrapreso per conseguire il diploma di geometra e inizia a lavorare in una cooperativa di Reggio Emilia come apprendista saldatore. Una scelta dettata da necessità economiche e volta a supportare la famiglia.

E si rivela decisiva: entrando giovanissimo a stretto contatto con la realtà lavorativa e con chi portando lo stipendio a casa, “non deve guardare in faccia a nessuno”, Landini comprende fin da subito la sua vera inclinazione e cioè rappresentare tutte queste persone.

A metà degli anni Ottanta diventa delegato sindacale della Fiom e si impegna a tempo pieno nel sindacato. Ma è solo l’inizio: grazie anche all’incontro con Claudio Sabattini e Gianni Rinaldini (segretario generale della Fiom), Maurizio matura ulteriormente la sua inclinazione, facendosi promotore dei diritti dei lavoratori.

È il 2010 quando diventa segretario generale della Fiom, incarico che manterrà fino al 2017. In questo arco temporale, Landini si batte per gli operai che lavorano negli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano tanto che ben noto è lo scontro che si generò con Sergio Marchionne. Ma le sue attenzioni sono anche per l’Ilva di Taranto e anche in questo contesto, Maurizio tiene testa per assicurare la produzione, mantenedo un occhio di riguardo nei confronti dell’ambiente e della stessa salute degli operai. E i risulati non tardano ad arrivare: l’Ilva riesce infatti a firmare un accordo con il Governo.