L’arte vola, e si mostra fuori dagli schemi: Banksy al Franciacorta Outlet Village

Un evento "decontestualizzato", innovativo, che ci permetterà di ammirare le opere dello street artist di Bristol a due passi da Milano

Se ne parla poco, purtroppo. Ma l’arte è un business solido, e soprattutto in crescita. Lo sanno bene i galleristi, che non solo sono stati in grado di cogliere la sfida, ma hanno saputo anche stimolare sempre di più l’interesse del pubblico, anche di quello non particolarmente conoscitore dell’arte.

Per darvi un numero, stando a quanto riportato nello studio “The Art Market 2019” curato da Clare McAndrew per Art Basel & UBS, nel 2018 il mercato mondiale dell’arte ha raggiunto un valore di ben 67,4 miliardi di dollari (60,7 miliardi di euro circa), segnando un +6% rispetto al 2017.

Mercato dell’arte solido, come il mattone

Il 2018 è stato il secondo consecutivo col segno positivo e ha segnato il secondo miglior risultato di sempre, dato che non fa che confermare il buono stato di salute di questo settore economico, che vede le aste pesare per il 46% e il comparto delle gallerie per il 54%.

In testa ci sono i colossi di sempre, Stati Uniti, Inghilterra e Cina, che da soli valgono per l’84% del mercato. L’Italia sta dietro: da noi il mercato dell’arte – un po’ a sorpresa se pensiamo al nostro patrimonio artistico – è stimato attorno ai 431.360.000 dollari, circa 388 milioni di euro. Tuttavia, se consideriamo il solo mercato delle aste, questo è cresciuto del 17% rispetto al 2017.

Quando l’arte rompe gli schemi

Il segnale che l’arte piace, e funziona dal punto di vista economico, arriva anche dalle tante mostre che vengono organizzate in numero sempre maggiore su e giù lungo lo Stivale. Talvolta, anche “fuori contesto”, cioè in luoghi lontani dai tradizionali musei o gallerie, luoghi “urbani” che arrivano alla gente, direttamente.

L’idea, naturalmente, non è casuale, ma risponde a due logiche precise: da un lato farsi notare da un pubblico vasto e non necessariamente appassionato di arte, ma che in qualche modo diventa protagonista, e non solo spettatore, dell’arte stessa, perché non può restare indifferente davanti a ciò che vede. Dall’altro, assecondare lo stile dell’artista che si sceglie di mettere in mostra.

Banksy, il genio di Bristol in mostra al Franciacorta Outlet Village

È il caso, ad esempio, di Banksy, il genio della strada, lo street artist di Bristol dall’identità nascosta, l’anima più vera della guerrilla art, il contestatore del sistema dell’arte per antonomasia. Che tutti noi potremo ammirare ancora una volta in Italia, questa volta in una location che forse lui definirebbe disturbante, e proprio per questo perfetta.

Fino all’8 marzo 2020, alcune delle sue opere più dirompenti saranno esposte, grazie alla collaborazione con la Galleria Deodato Arte di Milano (qui trovate l’intervista di QuiFinanza al suo fondatore), al Franciacorta Outlet Village, prima destinazione outlet della Lombardia inaugurata nel 2003.

“Non possiamo fare nulla per cambiare il mondo fino a quando il capitalismo non si sgretolerà. Nel frattempo dovremmo tutti andare a fare shopping per consolarci” scrive. Banksy provoca, irride, interroga, infastidisce, tratteggia sul muro la nostra coscienza collettiva perduta e gli inganni del nostro tempo. E lo fa in maniera magistrale.

Quanto valgono oggi le opere di Banksy

Sbeffeggia il consumismo moltiplicatore di denaro, e di assuefazione, schernisce i potenti e la loro sete di dominio, esalta il candore dell’infanzia, e la pace, che ne è sostanza. Nella mostra “Banksy takes Franciacorta” (volutamente gratuita e accessibile a tutti), possiamo ammirare circa 25 opere, tra cui “Sale Ends” e “Grannies”, della serie “Barely Legal, Laught now” (non firmato), che ritrae una scimmia abbandonata con addosso una bacheca che recita la frase “Ridi ora, ma oggi saremo al comando”, e “Choose your weapon pink”, con l’uomo incappucciato con abiti scuri, la bandana che nasconde il volto e il cane al guinzaglio.

Le sue opere, inizialmente vendute a 75 pound per strada (circa 88 euro), oggi valgono cifre da capogiro, come “Devolved Parliament” del 2009, battuto all’asta da Sotheby’s a Londra lo scorso ottobre a 9.879.500 sterline (11,1 milioni di euro) in appena 13 minuti, superando per cinque volte la stima ed eclissando il record precedente di circa 1 milione ottenuto per il famoso dipinto che si autodistrusse in sala. Oppure, i celeberrimi “Keep it spotless” del 2007, battuto all’asta nel 2018 da Sotheby’s per 1.870.000 dollari (1.700.000 euro circa), “Girl with balloon” del 2006, arrivato a 1,364,668 dollari, e “Submerged phone bo0th” del 2006, venduto per 1,155,782 dollari.

Naturale prosecuzione di un percorso espositivo dedicato all’arte contemporanea aperto nel 2015 con la mostra dedicata a Christo da parte di Maurizio Galimberti, l’evento al Franciacorta Outlet Village dedicato a Banksy ha tutta l’aria di essere uno di quelli che lasceranno il segno.