Mentre siamo nel bel mezzo di una nuova ondata di contagi, si discute ancora sull’obbligatorietà del vaccino Covid: quali sono i diritti e i doveri del lavoratori? Renderlo vincolante per lo svolgimento di determinate mansioni in ambito sanitario, dove gli operatori sono a contatto con soggetti fragili e a rischio – può considerarsi una questione di sicurezza pubblica? Secondo quanto riportato da Ansa, il Governo sarebbe già a lavoro su un decreto volto a fare chiarezza sulla questione, definendo sanzioni, doveri e diritti dei professionisti impiegati in questo settore.
Vaccino Covid obbligatorio per gli operatori sanitari: nuovo decreto in arrivo
Stando a quanto emerso, il nuovo decreto dell’Esecutivo confermerebbe l’obbligatorietà del vaccino Covid per gli operatori sanitari. Ai lavoratori “no vax” a contatto con i pazienti, nello specifico, vengono lasciate due scelte:
- il trasferimento in reparti/uffici che non implicano il contatto con soggetti fragili o a rischio;
- l’ipotesi di un cambio di mansioni (destinando il lavoratore ad attività che escludono il contatto con i pazienti) in caso di rifiuto continuo e prolungato del vaccino.
Per evitare contenzioni quindi, il decreto mira a definire tutte le possibili alternative, con l’indicazione delle relative sanzioni in caso di mancato rispetto delle disposizioni.
Vaccino Covid, sanzioni per i sanitari che lo rifiutano
Se fino ad ora, in questo ambito, si è lasciato margine di manovra a Ordini professionali e strutture sanitarie (che non di raro hanno preso provvedimenti contro chi ha rifiutato di vaccinarsi), il nuovo decreto del Governo che si rivolte a medici, infermieri e tutto il comparto salute ha come obiettivo quello di definire i diritti ma anche i doveri dei singoli lavoratori.
In particolare, precisi provvedimenti verranno approvati in ambito di mancato rispetto delle misure previste, con relative sanzioni e ammonimenti per chi rifiuta il vaccino Covid pur continuando a lavorare con pazienti, soggetti fragili e/o a rischio.
Il cambio di mansioni per chi continua a non voler fare il vaccino resta la principale alternativa alle sanzioni che si stanno ancora definendo. Qualora questa eventualità non venisse rispettata dal lavoratore, tuttavia, si parla già di sospensione o forse addirittura il licenziamento per il personale sanitario che, pur essendo a contatto con i malati, decide di non vaccinarsi.