Ecco dove mancano lavoratori: i settori in cui si cerca

L'allarme di Federalberghi sul personale, raccolto dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia, riguarda anche i supermercati

L’Italia vive una vera e propria crisi di personale diffusa, non solo in vista della stagione turistica, come testimonia l’allarme lanciato da settimane da Federalberghi, ma anche nella grande e piccola distribuzione alimentare, che non riesce a trovare più cassieri, addetti al banco e macellai.

Dal turismo ai supermercati, ecco dove mancano lavoratori: l’allarme di Federalberghi

La mancanza di lavoratori nel settore del Turismo è un’emergenza acclarata già da diverse settimane, tanto da portare il ministro competente Massimo Garavaglia a proporre la soluzione estrema di dare il 50% del Reddito di cittadinanza agli stagionali, “purché vadano a lavorare” (qui abbiamo parlato delle figure introvabili in vista dell’estate).

La proposta dell’esponente leghista del governo tenta di dare una risposta all’allarme lanciato dal presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca (qui avevamo parlato dell’allarme stagionali nel Turismo lanciato in questi giorni).

Secondo il numero uno dell’associazione dei titolari di strutture ricettive, quest’anno mancano all’appello quasi 390mila lavoratori tra cuochi, camerieri e receptionist, dei quali circa il 40% sarebbe introvabile, in un comparto che sta cercando una ripresa dopo la batosta di due anni di pandemia (qui abbiamo raccontato dell’iniziativa di un bonus di 5mila euro per portare nuovi lavoratori in azienda).

E secondo Bocca una delle cause principali di questa indisponibilità sarebbe da ricondurre proprio al Reddito di Cittadinanza. “È arrivato il momento di far ricominciare lavorare queste persone” ha detto in merito al sussidio di Stato, durante il suo discorso alla 72esima assemblea degli albergatori italiani di Parma.

“Il lungo periodo di stasi, legato agli avvenimenti degli ultimi anni, ha spinto non solo i collaboratori con contratto a termine, ma anche quelli con contratto a tempo indeterminato, tutelati dagli ammortizzatori sociali, a guardarsi intorno alla ricerca di un’altra occupazione” ha spiegato il numero uno di Federalberghi.

“Mancano 350mila persone nel turismo e abbiamo il 10% di disoccupazione, è chiaro che c’è qualcosa che non va – ribadisce da giorni Massimo Garavaglia. La cosa poi è ancora peggio perché adesso le cose stanno andando particolarmente bene. I dati ultimi ci danno con tasso di riempimento degli hotel superiore di 10 punti rispetto alla Spagna.”

“Nell’immediato ho proposto di aprire un tavolo, ma in prospettiva ci sono delle storture da superare – ha spiegato il ministro del Turismo – Il reddito di cittadinanza e la Naspi vanno riviste, perché sono un ostacolo all’incontro tra domanda e offerta di lavoro, ma serve anche un ripensamento sui voucher. Propongo un’uscita graduale, ad esempio, penso che a uno stagionale glielo togliamo al 50% purché vada a lavorare”.

Dal turismo ai supermercati, ecco dove mancano lavoratori: la crisi dei supermercati

Le difficoltà del reperimento del personale sono condivise già dagli ultimi due anni dai supermercati e dai minimarket che in quasi metà dei casi non riescono a trovare addetti qualificati.

I dati sono forniti dall’Osservatorio 2022 sul settore del commercio al dettaglio alimentare di Fida-Confcommercio (Federazione Italiana Dettaglianti Alimentari), secondo il quale un’impresa su tre della distribuzione alimentare ha cercato lavoratori e il 47% non li ha trovati, con un impatto negativo sui propri ricavi stimato intorno al 42%.

Tra i principali ostacoli nella ricerca, la scarsità di personale con le competenze o esperienze richieste (64,1%), orari di lavoro ritenuti pesanti (40,2%), mansioni di lavoro poco attrattive (31,3%).

Mentre, secondo l’analisi, le figure professionali più richieste nei supermercati e minimarket risultano essere banconisti (68,1%), cassieri (58,5%), macellai (42,2%) e scaffalisti (39,3%), mentre meno cercati sono gli addetti all’e-commerce e alle pulizie (2,2%).

“Il rafforzamento delle competenze – ha sottolineato la presidente Fida, Donatella Prampolini – è la chiave per superare il grave problema del mancato incrocio fra domanda e offerta sul mercato del lavoro. Occorre una maggiore sinergia fra le politiche per il lavoro e le politiche dell’istruzione e della formazione con l’obiettivo di creare un sistema integrato di strumenti e servizi di politica attiva che pongano al centro la persona e lo sviluppo delle sue capacità formative e occupazionali”.

“Solo un adeguato livello di competenze e conoscenze – ha concluso Prampolini – consente a chi è in cerca di occupazione di poter affrontare nuovi lavori e di approcciare in maniera diversa quelli già esistenti”.