Reddito di Cittadinanza: quanto ha speso lo stato per trovare lavoro ai beneficiari

Reddito di Cittadinanza, ogni assunzione è costata il doppio allo Stato: il report sui soldi spesi

Mentre il Reddito di Cittadinanza continua ad essere al centro del dibattito politico, tra pro e contro e proposte di riforma, un’analisi portata a termine dalla CGIA di Mestre ha fatto luce su costi (ed efficienza) della misura introdotta per la prima volta dal Movimento 5 Stelle. Da quello che ha riportato la Confederazione Generale Italiana dell’Artigianato, però, non è emerso un quadro lusinghiero, specie dal punto di vista economico.

Reddito di Cittadinanza: costi eccessivi per il numero di persone assunte

“Ogni posto di lavoro ‘creato’ con il Reddito di Cittadinanza (RdC) è costato allo Stato almeno 52 mila euro“, questo quanto è emerso dall’ultimo report dell’Ufficio Studi CGIA di Mestre. “Oltre il doppio di quanto spende annualmente un imprenditore privato per un operaio a tempo indeterminato full time che, mediamente, costa attorno ai 25 mila euro”.

L’investimento economico, inoltre, non si è rivelato valido nemmeno a livello di opportunità trovate e/o sfruttate. Come sottolineato da Confartigianato, infatti: “A fronte di poco più di un milione di persone in difficoltà economica che, titolari del Reddito di Cittadinanza, hanno manifestato la disponibilità a recarsi in ufficio o in fabbrica, gli ultimi dati disponibili ci dicono che solo 152 mila hanno trovato un posto di lavoro grazie al sostegno dei navigator“.

I costi sostenuti dall’Inps (e quindi dallo Stato) sono stati poi definiti dalla CGIA eccessivi per un numero limitato di persone entrate nel mercato del lavoro. Questo perché “ipotizzando che i titolari del RdC lo abbiano ricevuto per almeno un anno prima di entrare nel mercato del lavoro, percependo così quasi 7 mila euro”, approssimativamente per questi 152 mila nuovi occupati la spesa sostenuta è stata di 7,9 miliardi di euro, pari a poco più di 52 mila euro per ogni singolo neoassunto.

Reddito di Cittadinanza: bisogna trovare l’alternativa?

Come specificato dalla CGIA, chi è in difficoltà economica va assolutamente aiutato, ma “per combattere la disoccupazione il Reddito di Cittadinanza ha dimostrato di non essere uno strumento efficace”.

Per avvalorare la sua tesi, l’Ufficio Stampa di Mestre ha poi citato quanto sostenuto dall’ANPAL che ha definito le persone che percepiscono il sussidio “difficilmente occupabili“. L’Agenzia, nello specifico, ha stimato che la probabilità di rimanere disoccupato a distanza di 12 mesi sfiora il 90% in questi casi. Questo per tutta una serie di fattori, come una insufficiente esperienza lavorativa alle spalle (secondo lo storico contributivo Inps nella classe di età tra i 18 e i 64 anni solo un terzo ha avuto un’occupazione in passato).

L’obiettivo, quindi, dovrebbe essere quello di abbattere questo gap, investendo in politiche dal lavoro attive, oltre che in sostegni garantiti a chi ha perso il lavoro e difficilmente riesce a collocarsi di nuovo.