PIL – L’Italia cresce ancora più di Francia e Germania?

Nel secondo trimestre 2022 il nostro Paese segnò un +1,1% e fu nono per crescita tra i Paesi OECD. Il confronto con i tempi odierni.

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Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

In questi ultimi anni, che hanno visto il continente europeo alle prese con la delicata fase di uscita dal tunnel della pandemia – e delle restrizioni che ne sono conseguite – ad avere grande importanza sono ovviamente i dati di natura economica.

I maggiori paesi dell’area UE come se la stanno cavando in termini di PIL, l’acronimo che sta per Prodotto Interno Lordo? Per chiarezza ricordiamo che esso altro non è che un indicatore, che mostra il livello di una determinata economia nazionale – calcolandone la cd. produzione aggregata. In termini un po’ più tecnici, il PIL consiste nella somma del valore di beni e servizi finali prodotti da uno Stato, in un certo periodo di tempo (solitamente l’anno solare).

Di seguito intendiamo fare un confronto tra la situazione odierna e il 2022 e – conseguentemente – focalizzeremo l’attenzione sulla prima parte di quell’anno, mostrando una specifica fase dell’evoluzione del PIL.  Ciò servirà ad offrire una panoramica su quanto accaduto negli ultimi anni.

Nella seconda parte del nostro articolo, faremo un confronto con i tempi odierni e vedremo, in sintesi, qual è la situazione aggiornata al 2024 – secondo le ultime stime. Ecco cosa sapere a riguardo, cosa è cambiato nell’ultimo biennio e qual è il rapporto tra PIL dell’Italia e quello di Francia e Germania.

Nel 2022 il PIL italiano è cresciuto di oltre l’1%: i dati Ocse

Considerando le maggiori economie dell’area UE, gli analisti sono concordi nel ritenere l’Italia uno dei paesi tra quelli con i migliori segnali di recupero, dopo il periodo buio del Covid.

La crescita economica del nostro territorio era evidente circa due anni fa, con un PIL in salute anche nel rapporto con la situazione di Germania e Francia, le altre due maggiori economie di area UE. Insomma, nonostante il rincaro dei prezzi che sta caratterizzando questo periodo e che continua a costituire fonte di preoccupazione per le famiglie – alle prese con la gestione dei bilanci mensili – i dati economici fotografati dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – OCSE indicano che l’Italia è oggi uno dei pochi paesi ad aver segnato – nel corso del 2022 – una variazione positiva del PIL.

In particolare, il periodo che consideriamo è il secondo trimestre. Due anni fa in primavera il paese registrava una variazione del PIL pari al 1,1%, una percentuale che superava quella di Germania e Francia.

Italia, Germania, Francia e altri paesi UE: PIL 2022 a confronto

Non solo. Ricordiamo che nel secondo trimestre del 2022 l’Italia ha mostrato una variazione del PIL maggiore di quella di buona parte dei paesi più rilevanti nel globo. Il +1.1% è un dato che va interpretato in termini relativi, per comprenderne appieno la positività.

Infatti all’epoca, l’Italia scavalcava ad esempio il Regno Unito e gli Stati Uniti, fermi a -0.1%, e si poneva – dicevamo – davanti a Germania e Francia. Per questi ultimi paesi rispettivamente un +0.1% e un +0.5%, ad indicare una oggettiva distanza dalla ripresa economica italiana.

I dati vanno però anche considerati rispetto ad economie europee minori. Ad es. nel secondo trimestre 2022 fu l’Islanda a registrare il primato continentale, con un +3,9%. Al secondo posto l’Olanda con una variazione del +2.6%, e al terzo posto la Turchia con un +2.1%.

PIL 2024: le previsioni nel DEF e della Banca d’Italia

Confrontando i dati odierni con quanto relativo alla primavera di due anni fa, si può notare che l’indicatore in oggetto mostra ancora segnale positivo, così come risulta dal DEF. Infatti, martedì 9 aprile 2024 l’annuale Documento di economia e finanza ha ricevuto l’ok dal CdM, evidenziandosi ancora una volta testo programmatico fondamentale perché recante le stime economiche tendenziali e le linee guida dei conti pubblici – fissate dall’Esecutivo in carica.

Il testo assume valenza anche e soprattutto nell’indicare il PIL atteso in Italia, un dato che si inserisce tra gli obiettivi di finanza pubblica e le strategie di sviluppo del paese, nel medio-lungo termine.

Da notare altresì che il citato Documento ha una conformazione meno articolata di quella ordinaria, tenuto conto della necessità di aspettare la conclusione del percorso di approvazione delle nuove regole di programmazione economica dell’UE.

Ebbene, tra i maggiori dati pubblicati nel DEF troviamo proprio la stima del PIL a +1% nel 2024 e a +2,2% per il prossimo anno. A fare da contrappeso al PIL vi è il debito pubblico, stimato in aumento a causa del Superbonus – spiega il Governo. La stima del Prodotto Interno Lordo non è eccezionale e risentirebbe, tra l’altro, della crisi del canale di Suez.

In verità non si tratta della prima stima sul PIL 2024. Infatti in precedenza era stata già pubblicata quella della Banca d’Italia, che si è mostrata però meno ottimista – indicando ‘solo’ un +0.6% per l’anno in corso.

La crescita si consolida leggermente, ma i consumi non ripartono. L’Istat ha comunicato oggi che nel quarto trimestre del 2023 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% nei confronti del quarto trimestre del 2022.

PIL Francia e Germania nel 2024: il confronto

Com’è la situazione dell’Italia due anni dopo? Il PIL dell’Italia prevale sempre su quello tedesco e francese oppure no? Per avere un quadro più chiaro della situazione occorre fare riferimento ad ulteriori stime, quelle fornite dalla Commissione UE.

L’istituzione ha recentemente reso note le sue previsioni in merito al PIL dell’Eurozona, non attribuendo all’Italia una crescita significativa. +0,7% è infatti il valore indicato dalla Commissione, anche se ancor peggio va alla Germania con un +0,3% confermandosi ormai l”ex locomotiva d’Europa’. Le stime di inverno sono in verità non troppo ottimistiche per la crescita economica dell’intera Eurozona, con un’inflazione preoccupante di cui già si è parlato lo scorso anno.

Per quanto riguarda la Francia sono le parole del ministro delle Finanze Bruno Le Maire a consentire un rapido confronto con il PIL italiano. Il Governo transalpino avrebbe infatti recentemente abbassato le previsioni di crescita del PIL 2024 all’1% – stesso valore dell’Italia – e all’1,4% il prossimo anno, e questo a seguito del delicato scenario internazionale e del rallentamento delle economie di Cina e Germania.

Infine secondo la Commissione UE, Italia e Germania avranno nel 2025 una crescita del PIL pari al +1,2%. Solo un po’ meglio la Francia con un +1,3%.