Licenziamenti, finisce il blocco Covid: solo in tre settori non si può ancora licenziare

La Cabina di regia riunita dal premier Mario Draghi ha sciolto il nodo sulla proroga dello stop dei licenziamenti in scadenza il prossimo 30 giugno

Ok allo sblocco “selettivo”. Dopo settimane di trattative, la Cabina di regia riunita dal premier Mario Draghi a Palazzo Chigi ha finalmente sciolto il nodo sulla proroga dello stop ai licenziamenti in scadenza il prossimo 30 giugno.

Blocco licenziamenti selettivo: per quali settori

Ma cosa significa selettivo? Che il divieto di licenziamento resta solo per alcuni settori: nello specifico, nei settori tessile, calzaturiero e moda, tra i più duramente colpiti dalla crisi innescata dalla pandemia, i datori di lavoro non potranno licenziare ancora, e non lo potranno fare fino al 31 ottobre 2021. Salta invece il divieto di licenziamento per l’industria manifatturiera ed edilizia.

Soddisfatto il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta. “Oggi abbiamo deciso, dentro un ragionamento di dialogo sociale, di porre fine al blocco dei licenziamenti pur con una serie di eccezioni rispetto ai settori in crisi. Anche questo è un elemento su cui c’è stata tanta discussione ma che denota la nostra volontà di tornare al mercato, a far funzionare il mercato, difendendo i settori più in crisi, ma di far tornare il Paese alla fisiologia”.

La soluzione ricalca di fatto la proposta del ministro del Lavoro Andrea Orlando. “La discussione è andata nella direzione giusta: aumentare gli strumenti di protezione e rendere meno traumatico il superamento del blocco dei licenziamenti, offrendo strumenti alle imprese e ai lavoratori per gestire le crisi”, spiega.

Cig Covid, come e per chi

I tre settori in cui resta in vigore il blocco dei licenziamenti – tessile, calzaturiero e moda – contestualmente potranno fruire della cassa integrazione gratuita per 17 settimane.

Viene prevista la possibilità di erogare ulteriori 13 settimane di cassa integrazione straordinaria a tutte le imprese appartenenti ai tavoli di crisi industriali attualmente aperti e non, che abbiano esaurito gli ammortizzatori. Questo riguarderebbe solo le situazioni di crisi più estreme, a cominciare dai 320 licenziamenti in arrivo al sito Whirlpool di Napoli.

Una eventualità che potrà essere richiesta entro il 31 dicembre e che vedrà l’impegno da parte delle aziende che volessero accedere al beneficio a rispettare lo stop ai licenziamenti per tutto il tempo di utilizzo degli ammortizzatori.

Assieme allo sblocco selettivo dei licenziamenti il governo Draghi ha anche deciso la possibilità di concedere 6 mesi di cassa integrazione straordinaria per cessazione dell’attività per il settore aereo.

L’intero pacchetto uscito dalla Cabina di regia sarà sottoposto già domani al confronto con i sindacari Cgil, Cisl e Uil secondo quanto stabilito dal premier. Proprio lo scorso sabato le tre sigle, guidate da Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, erano scesi in piazza per chiedere uno stop generalizzato dei licenziamenti fino al 31 ottobre prossimo.