Laurea, master o diploma come cambia lo stipendio con il titolo di studio

Un recente studio mostra le differenze di retribuzione in base al prosieguo della carriera universitaria: ecco chi guadagna di più in base all’attestato

Da qualche anno ormai il processo di trasferimento del flusso di notizie dai canali tradizionali che hanno resistito per decenni (dalla radio alla TV, passando per i quotidiani e le agenzie di stampa) alle piattaforme social sta portando ad un’evoluzione – da molti vista come una vera e propria distorsione – del modo di apprendere fatti e notizie da parte della popolazione. Secondo gli esperti di sociologia della comunicazione, questo è un trend che non sarà possibile invertire, almeno nel breve periodo.

E così accade che gli italiani abbiano appreso solo dalla pagina ufficiale di University Network (una comunità che raggruppa oltre un milione di studenti provenienti da 30 università nazionali diverse nel tentativo di fare buona informazione) la notizia che riguarda le differenze tra gli stipendi dei giovani in base al loro titolo di studio. Il problema è che il canale social conta solo 85mila follower, mentre nessuna realtà editoriale del Paese ha sentito l’esigenza di approfondire la questione nonostante la sua importanza.

Quanto cambia lo stipendio in base al titolo di studio?

Eppure il report realizzato dall’osservatorio statistico Job Pricing ci consegna uno spaccato della nostra società che porta con sé un tema di grande rilevanza e interesse, ossia quello della disparità di trattamento della retribuzione in base alla propria carriera accademica. Una cosa di per sé ovvia e anche positiva se avvenisse in un contesto che si prefigge di inseguire la meritocrazia. Ma in un’era in cui le possibilità di continuare a studiare anche dopo la fine della scuola superiore sono sempre più legate alle facoltà economiche delle famiglie, questo meccanismo viene troppo spesso accantonato.

Analizzando lo studio diffuso su Instagram si apprende come esista una notevole differenza tra chi si ferma alla laurea triennale e chi invece consegue un titolo successivo, qualsiasi esso sia. Questa aggiunta di fine frase viene necessaria perché proseguendo, invece, il gap si restringe notevolmente, in modo che risulta possibile affermare come non vi sia quasi nessuna disparità di trattamento tra chi prende una laurea magistrale e chi, ad esempio, scegli di sostenere un master di I° livello.

La classifica dei guadagni in base al livello di istruzione: laurea, master o dottorato

Chiaramente il livello di retribuzione personale è influenzato da molte altre variabili, che quasi mai presentano delle connessioni con il proprio livello d’istruzione (dalla situazione economica del contesto in cui si lavora fino alle diverse modalità con cui si può esercitare la professione). Però il report ha un suo indiscusso valore di analisi sociale, anche se prende in considerazione solo una fascia ristretta e selezionata della cittadinanza, ossia appunto quella che continua ad approfondire e migliorare in un ambiente accademico.

Scorrendo la breve graduatoria che riportiamo di seguito, è possibile vedere come la forbice retributiva torni a farsi più ampia andando oltre la laurea magistrale. In questo caso la platea degli interessati ai restringe ancora di più, dato che in Italia i dottorandi di ricerca sono stimati in un numero inferiore ai 30 mila. Cosa diversa invece per i master di II° livello, che non sempre sono agganciati ad uno step precedente di I° livello (molti master, come quello di specializzazione giornalistica, non prevedono neppure un prosieguo al termine del biennio).

Di seguito le differenze media di RAL (Retribuzione Annua Lorda) in Italia in base al titolo di studio

  • Laurea triennale, 30.195 euro
  • Laurea magistrale, 42.016 euro
  • Master di I°livello, 42.467 euro
  • Master di II°livello, 48.378 euro
  • Dottorato di ricerca, 48.749 euro