Heineken licenzia 8mila lavoratori causa Covid: chi e quali birre sono a rischio

Il colosso olandese della birra, che possiede 300 marchi di bevande alcoliche oltre ai prodotti della linea Heineken

Heineken, la seconda società produttrice di birra al mondo, ha subito grosse perdite a causa del coronavirus. In un anno definito senza precedenti dagli stessi vertici dell’azienda, il birrificio ha deciso di attuare il piano EverGreen, che nel giro di tre anni dovrebbe far risparmiare al gruppo olandese circa due miliardi di euro, ripristinando i margini operativi del periodo che ha precedeuto la pandemia di Covid-19. Il progetto vede però il taglio di migliaia di posti di lavoro in tutto il mondo.

A essere maggiormente colpite sono state le vendite in alcuni mercati chiave per Heineken, in particolare quello della ristorazione e dei locali che somministrano alcolici. Con pub e bar chiusi in gran parte del mondo per i lockdown e le limitazioni imposte dai governi per la limitazione della diffusione del virus, il gruppo ha dichiarato di aver perso il 17% dei profitti rispetto all’anno precedente.

Heineken licenzia 8 mila dipendenti: 2 mila posti a rischio in Italia

Heineken ha annunciato il licenziamento di 8 mila dipendenti, circa un decimo del numero globale dei lavoratori del gruppo. Sono circa 2 mila gli italiani che lavorano per il colosso della birra, che con un volume produttivo nazionale di oltre 5,5 milioni di ettolitri di birra, è il birrificio più importante del nostro Paese.

Il ridimensionamento del personale, già annunciato il 28 ottobre 2020 senza però i numeri ufficiali, riguarderà la sede centrale, gli uffici regionali e gli stabilimenti più piccoli. Permetterà al gruppo di risparmiare circa 420 milioni di euro e oltre 350 milioni di euro di spese accessorie future per il personale.

Non è chiaro quando verranno effettuati gli esoneri, considerando che diversi Paesi, come l’Italia, hanno attivato il divieto per le imprese di licenziare causa Covid. Nella sede centrale sono previsti i tagli già nel primo trimestre del 2021.

Heineken licenzia 8 mila dipendenti: i marchi di birra a rischio

Oltre ai prodotti del brand omonimo, Heineken ha assorbito negli anni oltre 300 brand internazionali, regionali e locali. Il piano EverGreen, che mira a far rientrare in positivo il bilancio aziendale e a far andare il gruppo verso una direzione attenta all’ambiente, non prevede al momento l’abbandono delle diverse marche, anche se è possibile ipotizzare un ridimensionamento nei volumi di produzione e vendita.

Heineken gestisce al momento le birre italiane Cervisia, Dreher, Ichnusa, Messina, Moretti, Prinz, Sans Souci e Von Wunster. Nel nostro Paese produce e distribuisce anche i prodotti internazionali di Adelscott, Affligem, Amstel, Brand Bier, Buckler, Cruzcampo, Doreleï, Desperados, Fischer, Henninger, Lasko, Karlovačko, McFarland, Murphy’s, Newcastle Brown Ale, Postel, Sagres, Strongbow, Sol, Union, Wieckse Witte e Żywiec.