Quando verrà tolto il green pass e 3 cose che possono cambiare subito

Il commissario Figliuolo annuncia quando potremo forse dire addio al green pass. Intanto il M5S ha presentato una serie di emendamenti per cambiarlo subito

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Con il primo giorno di green pass obbligatorio (qui la guida definitiva con le Faq del Governo), solo venerdì 15 ottobre si sono registrate in Italia ben 69mila prime dosi di vaccino in un giorno. Nonostante il boom di tamponi e certificati di malattia (ma occhio a cosa si rischia) – alle 12 di venerdì l’aumento dei lavoratori rimasti a casa rispetto al venerdì precedente era già del 23,3% -, con code chilometriche fuori dalle farmacie di tutte le grandi città, la linea del governo Draghi sembra chiara: andare avanti con fermezza.

Lo dimostra anche lo sgombero al porto di Trieste, dove i lavoratori portuali che manifestavano inneggiando al “No green pass” sono stati allontanati con idranti e lacrimogeni. Il commissario all’emergenza Figliuolo dal canto suo sembra soddisfatto: “La campagna vaccinale prosegue positivamente” ha detto.

Quanti green pass sono stati scaricati e quanti ne mancano

Nella Pubblica Amministrazione l’incremento di certificati di malattia è stato solo venerdì del 18,3%, inferiore alla media ma comunque alto, superati dai lavoratori privati tutelati con un +21,1% di certificati di malattia inviati. L’incremento è stato del 10,5%, per quanto riguarda i lavoratori classificati dall’Inps come non tutelati, che per legge non ricevono l’indennità di malattia.

Con l’accelerazione degli ultimi giorni i green pass scaricati hanno superato quota 100 milioni (100.595.790 per l’esattezza). Tra il 14 ed il 16 ottobre sono stati infatti scaricati ben 2,5 milioni di certificazioni verdi, con il record toccato proprio venerdì, con 867.039 nuovi certificati. Dei 2,5 milioni di green pass emessi tra giovedì e sabato scorsi, la stragrande maggioranza (1,8 milioni) sono derivanti da tamponi, 643.184 da vaccinazione e 10.880 da guarigione da Covid.

Gli italiani che hanno ricevuto almeno la prima dose di vaccino anti-Covid ha superato ora quota 46 milioni, cioè l’85,4% della platea vaccinabile over 12. Mentre chi ha completato il ciclo vaccinale è salito ora a 43,74 milioni, l’81%. Il problema, ora, è convincere quegli 8,3 milioni di persone che sono ancora in attesa della prima dose. Di questi, la fascia più numerosa è quella tra i 40 e i 49 anni, circa 1,7 milioni.

Come ha sollevato la Cgia di Mestre, da lunedì 18 ottobre 2 milioni di lavoratori “non possono andare a lavoro perché impossibilitati a farsi il tampone” necessario per ottenere il green pass e, dunque, accedere al lavoro. Le farmacie e le strutture pubbliche e private fanno fatica a reggere la domanda. Chi ha deciso di non vaccinarsi dovrà rinnovare il green pass ogni 48 ore, quindi dovrà sottoporsi circa 15 volte al mese a tampone, il che significa una disponibilità di circa 700mila test al giorno.

Farmacie aperte per tamponi anche nei giorni di chiusura: la proposta

La Federazione degli Ordini dei farmacisti ha proposto che le farmacie, su base volontaria e previa autorizzazione dell’Asl competente, possano operare anche durante gli orari e le giornate di chiusura esclusivamente per l’esecuzione dei tamponi antigenici rapidi.

In questo modo sarebbe possibile ampliare ulteriormente l’offerta ai cittadini non vaccinati ed eseguire un numero maggiore di test, senza creare difficoltà al normale lavoro delle farmacie.

In Piemonte tamponi gratis in attesa di green pass

Mentre continua anche la discussione in merito alla gratuità dei tamponi, una Regione ha deciso di introdurre tamponi gratis per tutti i lavoratori che siano in attesa del green pass. Si tratta del Piemonte, dove il governatore Alberto Cirio ha pensato di incentivare così la vaccinazione contro il Covid.

Dal 23 ottobre possono ottenere i tamponi gratuiti i lavoratori che si sono già vaccinati almeno con la prima dose e sono in attesa del green pass – che per legge viene validato solo dopo 15 giorni – oppure si sono prenotati per il vaccino.

Sarà possibile accedere direttamente agli hot spot pubblici delle Asl esibendo il certificato vaccinale e autocertificando di essere un lavoratore. La Regione fa sapere che l’elenco e gli orari verranno pubblicati sul sito della Regione Piemonte entro venerdì 22 ottobre.

Come potrebbe cambiare subito il green pass sul lavoro

Pur tenendo presente che la protesta, pompata mediaticamente, in realtà non è della maggioranza degli italiani, che hanno invece scelto di vaccinarsi e proteggere la comunità in cui vivono, anche quella lavorativa, la questione green pass si mostra estremamente complessa, sotto più punti di vista.

Al momento il passaporto verde Covid è obbligatorio anche all’aperto e anche per i lavoratori di aziende estere che devono accedere alle sedi di aziende o amministrazioni pubbliche in Italia, compresi gli autotrasportatori. Una legislazione rigorosa per portare i lavoratori a vaccinarsi, evidentemente.

Ma le regole appena entrate in vigore potrebbero già cambiare. Il Movimento 5 Stelle ha presentato una serie di emendamenti in Commissione Affari Costituzionali al Senato in vista della conversione in legge del decreto sul certificato verde Covid, che, se accolti, cambierebbero già il volto del passaporto verde.

Se passeranno gli emendamenti targati M5s, le principali novità sarebbero sostanzialmente tre:

  • stop all’obbligo del green pass per i lavoratori in smart working e per chi lavora all’aperto o in modo del tutto individuale (si pensa ad esempio a chi lavora in agricoltura o alle partite Iva che svolgono individualmente la propria prestazione lavorativa senza entrare in contatto con altri colleghi)
  • esenzione dall’obbligo del green pass per quelle persone che dimostrino, attraverso un test sierologico, di possedere un livello di anticorpi anti Covid pari o superiore alla soglia stabilita dal ministero della Salute
  • tamponi rapidi, necessari per lavorare, a 5 euro.

Quando finirà il green pass: l’annuncio di Figliuolo

Intanto, il commissario Figliuolo si dice “contento”: “Ben venga il rialzo delle dosi arrivato con la notizia del green pass esteso e consolidato il 15 ottobre. Ora vedremo se questo trend diventa strutturale”. Intanto la curva delle prime dosi si è stabilizzata attorno ai 60mila, in leggero rialzo.

Con 70mila vaccinazioni al giorno per 30 giorni “ci portiamo a casa” 2 milioni di persone vaccinate in più, il che ci aiuterebbero ad arrivare al 90% o a superarlo, e a quel punto avremo raggiunto “un bell’obiettivo, che è il target che ci proponiamo”, ha spiegato.

E qui arriva la sua previsione: se l’Italia dovesse arrivare al 90% di vaccinati contro il Covid, il green pass potrebbe essere rivisto e almeno “alleggerito”, se non addirittura abolito.

“Quando raggiungeremo il 90% dei vaccinati, e se poi i comportamenti continueranno ad essere responsabili come stiamo facendo tutti noi e le curve confermeranno l’andamento attuale, credo che il governo penserà un qualcosa che potrà andare verso un alleggerimento delle misure di contenimento attuali, come l’obbligo del green pass”, ha annunciato. “Sono sicuro che quando raggiungeremo quell’obiettivo ci potrebbe essere un allentamento delle misure in vigore oggi”, ha spiegato.