Dopo settimane di tira e molla, eccolo finalmente il nuovo decreto green pass varato dal Consiglio dei Ministri il 16 settembre su proposta del premier Mario Draghi, in sinergia con il ministro della Salute Roberto Speranza, quello della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, il Ministro del lavoro Andrea Orlando e quello della Giustizia Marta Cartabia.
Nuove misure dunque, più stringenti, per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro, sia pubblico che privato, proprio attraverso l’estensione della certificazione verde Covid. In vigore, salvo proroga, fino 31 dicembre 2021, proprio come lo stato d’emergenza.
Primo Paese europeo l’Italia a stabilire l’obbligatorietà del green pass per tutti i lavoratori, ecco come cambia il lavoro nel settore pubblico per tutti i dipendenti privati (qui tutte le regole nel settore pubblico).
Green pass lavoratori privati: a chi si applica e da quando
Sono tenuti a possedere e a esibire su richiesta il green pass tutti i lavoratori che svolgano una qualunque attività nel settore privato (per come avere il green pass, dove scaricarlo e gli altri luoghi in cui è obbligatorio vi rimandiamo qui).
Come ha spiegato il ministro Brunetta in conferenza stampa, "il criterio base prevede l’applicazione del green pass ovunque sia possibile controllare. Dove c’è una porta d’accesso, in un posto di lavoro pubblico o privato, lì si applica il green pass obbligatorio”.
E dunque, a titolo meramente esemplificativo, l'obbligo di certificazione verde spetta a tutti i dipendenti privati o collaboratori esterni, anche lavoratori autonomi. e partite IVA, e anche ai volontari. E quindi a chi lavora negli uffici, negli studi professionali, nelle associazioni, agli operai in fabbrica, ai dipendenti di negozi e supermercati, nei bar e nei ristoranti, nelle palestre e nelle piscine, nei centri benessere, nei teatri e nei cinema, anche a colf, badanti e baby sitter, ai lavoratori che offrono i loro servizi occasionalmente, come idraulici, tecnici, elettricisti, ecc.
Se il professionista è un lavoratore autonomo è tenuto ad avere il green pass, “poi si regolerà con i suoi clienti in base agli specifici protocolli legati alla specifica professione. Dove non è possibile controllare, pensiamo ad esempio ai trasporti locali, l’obbligo del green pass non è implementato".
''Estendere l'obbligo del green pass anche ai lavoratori del comparto domestico ci sembra una scelta giusta e coerente con il percorso che ha intrapreso il Governo, a cui da mesi chiediamo di varare un provvedimento che includa anche colf, badanti e baby sitter. Solo con il green pass possiamo tutelare veramente le persone fragili, la casa, la famiglia ed i lavoratori stessi'' ha detto Andrea Zini, Presidente di Assindatcolf, Associazione nazionale dei Datori di lavoro domestico.
Il possesso e l’esibizione, su richiesta, del green pass sono richiesti prima di accedere ai luoghi di lavoro, e dunque uffici, fabbriche, studi e qualunque altra sede di lavoro.
Resta comunque valido che sono esenti dall’obbligo del green pass tutte le categorie precedentemente definite dal governo come esentabili (qui l’elenco completo).
Green pass lavoratori privati: come funzionano i controlli
Come per il lavoro pubblico, anche per quello privato sono i datori di lavoro a dover assicurare il rispetto delle regole, e devono individuare i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni.
Entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche. I controlli vengono effettuati preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro e, nel caso, anche a campione.
Green pass lavoratori privati: cosa succede al lavoratore se non ce l’ha
Il decreto prevede che chi comunichi di non avere il green pass o non ce l'abbia al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è considerato assente, senza diritto alla retribuzione fino alla presentazione del certificato verde.
In caso di violazione è prevista una multa da 600 a 1.500 euro per i lavoratori che abbiano avuto accesso al luogo di lavoro senza green pass.
Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro.
Tuttavia, per le aziende con meno di 15 dipendenti, dopo il 5° giorno di mancata presentazione della certificazione, il datore di lavoro può sospendere e sostituire il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a 10 giorni, e non oltre il termine del 31 dicembre 2021.
Green pass lavoratori privati: tamponi a prezzi calmierati
Il decreto green pass prevede anche l’obbligo per le farmacie di somministrare i tamponi Covid rapidi a prezzi calmierai, e cioè applicando i prezzi definiti nel protocollo d’intesa già siglato dal Commissario straordinario Figliuolo d’intesa con il ministro della Salute Speranza.
L’obbligo vale per le farmacie che hanno i requisiti prescritti: 8 euro per gli under 18 e 15 euro per tutti gli altri. Le nuove norme prevedono inoltre tamponi gratis per tutti coloro che sono stati esentati dalla vaccinazione.