Fringe benefits in smart working 2021: cosa sono, chi ne ha diritto e a quanto ammontano

Nel decreto Sostegni, tra gli emendamenti approvati, c'è anche la proroga per tutto il 2021 dell’aumento dei cosiddetti fringe benefits

Buone notizie per i dipendenti. Nel decreto Sostegni, tra gli emendamenti approvati, c’è anche la proroga per tutto il 2021 dell’aumento dei cosiddetti “fringe benefits”, lo strumento di welfare aziendale che consente ai datori di lavoro di cedere ai propri lavoratori un importo da spendere in beni e servizi.

Per tutto l’anno in corso l’aumento viene confermato a 516,46 euro. I fringe benefits sono proprio un tipo di retribuzione corrisposta a particolari categorie di lavoratori dipendenti, aggiunto in busta paga alla normale retribuzione.

Cosa sono i fringe benefits

Esempi di fringe benefits sono l’auto aziendale, il telefono cellulare aziendale, i buoni pasto, la mensa, l’alloggio, prestiti personali ai dipendenti a tassi inferiori a quelli di mercato, strumenti di previdenza complementare, come i fondi pensione, polizze assicurative sulla vita, ma anche servizi di educazione e istruzione, borse di studio, asilo nido e centri sportivi per i figli.

L’idea alla loto base è quella di quantificare i beni e i servizi di cui il lavoratore può usufruire gratuitamente ovvero a condizioni più vantaggiose rispetto a chi si rivolge al mercato per acquistarli. Il calcolo del valore economico dei benefici accessori viene fatto esclusivamente a fini fiscali, per la tassazione di questo particolare reddito in base al cosiddetto “valore normale” dei benefici.

La decisione del Governo di approvare la proroga è stata accolta con favore da Assufficio, che ritiene sia un buon incentivo per far ripartire un’altra industria, quella del mondo dell’arredo da ufficio, molto colpita dalla crisi sanitaria visto il ricorso allo smart working.

Cosa si può comprare per lo smart working

In particolare, infatti, questo “bonus” può essere utilizzato per l’acquisto, tramite apposite piattaforme, di sedute ergonomiche, scrivanie e prodotti di illuminazione specifici per lavorare in modo corretto, in termini di salute e sicurezza, anche da casa.

La misura esisteva già, ma erano in pochi a conoscerla, soprattutto tra le aziende più piccole, spiega il presidente di Assufficio, Gianfranco Marinelli, al Sole 24 Ore. “Inoltre, il precedente plafond era insufficiente per allestire in casa una postazione di lavoro consona ai criteri di ergonomia e salubrità”.

L’entità dell’importo non consentirà grandi spese, “ma è sufficiente all’acquisto di una seduta ergonomica, l’elemento più importante per chi lavora da casa, assieme a una piccola scrivania regolabile in altezza” chiarisce.