Da oggi colf, badanti e baby sitter potranno accedere, su base volontaria, a un esame che certifica competenze, abilità e conoscenze professionali acquisite secondo standard europei per ottenere la patente di qualità.
Con l’obbligo, tra gli altri requisiti, di sottoscrivere un codice deontologico: 9 regole di comportamento da tenere in casa, a partire dal rispetto della privacy della famiglia.
La patente di qualità è stabilita dalla norma tecnica 11766 di Uni, entrata in vigore il 12 dicembre scorso. Ricordiamo che si applica a lavoratori domestici (colf, badanti e baby sitter) e non alle professioni sanitarie e socio-assistenziali che sono già regolamentate dalla legge.
A cosa serve la patente di qualità
Il lavoro domestico in Italia vale oltre 19 miliardi di euro l’anno (l’1,25% del Pil nazionale), impiega complessivamente 2 milioni di addetti, il 70% dei quali stranieri, e interessa circa 2,5 milioni di famiglie secondo i dati raccolti da Assindatcolf (Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico), e dal centro studi Idos.
Di questi 2 milioni di lavoratori, 800mila sono regolari ma gli irregolari sono ben 1,2 milioni: sei su dieci. Una situazione che provoca un mancato gettito alle casse dello Stato pari complessivamente a 3,1 miliardi.
Lo scopo della patente di qualità è proprio quello di contrastare il lavoro irregolare in un settore che rappresenta una fetta importante dell’economia del paese.
“Sebbene siano chiamati ad occuparsi della parte più fragile della società – sottolinea Alessandro Lupi, vicepresidente Assindatcolf e di Ebincolf (ente bilaterale del comparto) – ovvero degli anziani, dei bambini, dei malati, dei disabili e della casa, quasi sempre ai domestici non sono richieste specifiche competenze. Un paradosso che vogliamo invertire con l’entrata di vigore della nuova norma tecnica Uni”.
Come ottenere la patente di qualità
D’ora in poi colf, badanti e baby sitter potranno accedere a un esame che certifica competenze, abilità e conoscenze professionali acquisite secondo standard europei.
Per accedere all’esame occorrono tre requisiti:
- conoscenza base della lingua italiana;
- attestato di partecipazione a un corso di formazione di almeno 40 ore per colf e di 64 ore per badanti e baby sitter;
- un regolare contratto di lavoro domestico di almeno 12 mesi in un triennio.
Per ognuna delle tre figure vengono individuati precisi compiti da svolgere in casa, mettendo in pratica conoscenze definite, abilità e competenze, in accordo con il quadro europeo delle qualifiche European qualifications framework.
Tra glia altri requisiti, c’è poi l’obbligo di sottoscrivere un codice deontologico: 9 regole di comportamento da tenere in casa, a partire dal rispetto della privacy della famiglia.