Cig, oltre i ritardi e le polemiche: salvati 5 milioni di posti di lavoro. I dati

Cassa integrazione, non solo critiche: i dati dimostrano il successo dell'intervento statale

Della cassa integrazione si è fatto un gran parlare negli ultimi mesi: con l’emergenza Coronavirus l’intervento dello Stato a favore di imprese e lavoratori si è infatti rilevato fondamentale, seppur tra ritardi e polemiche sulle modalità di riconoscimento dello stesso. Oggi però, come rivela uno studio effettuato da Uil, i dati sembrerebbero confermare il successo della misura di sostegno salariale approvata dai decreti.

Cassa integrazione, salvi 5 milioni di posti di lavoro

Secondo il report “I primi effetti del Covid-19 sul mercato del lavoro”, redatto da Uil elaborando i dati Inps, Istat e del ministero del Lavoro, tra aprile e maggio 1,7 miliardi sono state le richieste di cassa integrazione presentate e accettate con causale “Covid”. Numeri decisamente importanti questi che, come sottolinea il rapporto, si sono tradotti in posti lavoro salvaguardati.

Secondo Uil, nello specifico, la cig approvata e prorogata per far fronte all’emergenza sanitaria è riuscita a far mantenere l’impiego a ben 5 milioni di lavoratori che, senza l’intervento, avrebbero perso tutto.

Occupazione ferma ma disoccupazione in calo: il lavoro ai tempi del Coronavirus

Nonostante le proiezioni oggi ci dicano che, a seguito dello scoppio della pandemia, tempi duri si prospettano per l’economia, dal report di Uil un dato decisamente interessante è emerso sull’andamento dell’occupazione italiana ai tempi del Coronavirus.

Come riporta lo studio, nel primo trimestre del 2020 l’occupazione si è ridotta dello 0,2% (questo anche per via del blocco totale delle attività), ma anche la disoccupazione ha registrato un calo. Attenzione, questi non possono essere interpretati come dei veri e propri segni di ripresa rispetto agli anni precedenti o alla situazione antecedente al Covid.

Secondo il report di Uil, difatti: “Forse, oltre agli ammortizzatori sociali strutturati, la neo-reintrodotta cassa in deroga e gli strumenti di sostegno al reddito creati dalla bilateralità, riusciranno a tamponare un’emorragia occupazionale di cui – tuttavia – è impossibile per ora fare previsioni”.

Dubbi e perplessità

Seppur i dati siano incoraggianti, nel rapporto Uil emergono chiaramente anche dubbi e perplessità del sindacato. Si guarda, in particolare, alla fine del blocco dei licenziamenti.

Come si legge nel rapporto: “la cassa integrazione terminerà prima della fine del blocco dei licenziamenti fissato per il 17 agosto prossimo. E a quel punto cosa succederà in presenza di un vulnus tra fine ammortizzatori e divieto di licenziare? E, dopo il 17 agosto, riusciremo a ottenere un ulteriore blocco dei licenziamenti accompagnato dagli ammortizzatori?”

Per ora, quindi, abbiamo una consapevolezza: per continuare a trarre benefici da questo intervento è necessario che il Governo continui il suo lavoro, puntando prima di tutto a sciogliere questi nodi.