Buoni pasto: normativa, importi e tassazione dei ticket restaurant

A chi possono essere erogati, quale normativa fiscale seguono e come vengono tassati i ticket restaurant

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Claudia Garretta

Consulente del lavoro

Laureata, ha collaborato con importanti studi di consulenza del lavoro dal 2004. Assiste aziende italiane e internazionali nella gestione delle risorse umane.

Il datore di lavoro può fornire un servizio mensa ai propri lavoratori attraverso une vera e propria mensa aziendale interna o esterna o erogare una indennità o ancora dei buoni pasto (ticket restaurant) in sostituzione.

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento nell’uso dei ticket restaurant elettronici grazie alla loro gestione più semplice e immediata e alla maggiore esenzione stabilita dalla normativa fiscale in materia.

Buoni pasto, definizione e tipologia

I buoni pasto possono essere definiti come un benefit aziendale per fruire dei servizi sostitutivi di mensa.
I lavoratori potranno pertanto acquistare pasti già pronti o generi alimentari presso gli esercizi affiliati in base al valore nominale del buono.
Sono equiparabili a compensi in denaro e non in natura e non sono cedibili, né commercializzabili, né cumulabili né convertibili in denaro.
Esistono due tipologie di buoni pasto:

  • quelli cartacei generalmente raccolti in un carnet
  • quelli elettronici sotto forma di carte con microchip leggibile tramite i terminali POS degli esercenti.

I buoni devono essere ordinati dall’azienda secondo le procedure previste dalla società che li emette e consegnati se cartacei o ricaricati se in formato elettronico al dipendente.
L’esercizio commerciale presso cui vengono spesi procederà poi alla richiesta di rimborso alla società emettitrice.

A chi possono essere erogati

Possono essere erogati a tutti i dipendenti assunti con un contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato che siano part time o full time nonché ai lavoratori con un rapporto di collaborazione come co.co.co. e ai tirocinanti.
Si sottolinea che, per aver diritto all’esenzione di cui parlerò di seguito, è importante che siano rivolti alla generalità dei dipendenti o a categorie omogenee individuate specificatamente. Se questa condizione non viene rispettata l’importo deve essere assoggettato a contribuzione e tassazione ordinaria.
Premesso che non vi è obbligo di erogazione dei ticket in caso di smart working, un interpello dell’AdE ha stabilito che tali buoni siano comunque soggetti all’esenzione prevista in caso di lavoro in presenza.
Si consiglia di stipulare un accordo aziendale che prevede le condizioni di utilizzo, il valore del singolo buono e la normativa di riferimento.

Trattamento contributivo e fiscale: limiti di esenzione

I buoni pasto seguono una normativa fiscale a sé stante dettata in primis dall’articolo 51, comma 2, lett. c), del TUIR e non rientrano nel limite di imponibilità dei € 258 annui prevista dall’art. 51, comma 3.
I buoni pasto sono esenti da contribuzione previdenziale e da tassazione per un importo giornaliero fino a 4 euro per quelli cartacei e fino a 8 euro per quelli elettronici.

Le indennità sostitutive delle somministrazioni di vitto corrisposte agli addetti ai cantieri edili, ad altre strutture lavorative temporanee o ad unità produttive ubicate in zone senza strutture o servizi di ristorazione sono esenti fino all’importo complessivo giornaliero di 5,29 euro.

Laddove l’importo sia superiore a tali soglie, la differenza dovrà essere assoggettata a tassazione e contribuzione previdenziale.
Ad esempio, se un dipendente riceve un ticket restaurant per un importo giornaliero di 11 euro, i 3 euro di differenza rispetto al limite di esenzione di 8 euro sconteranno la tassazione e la contribuzione a cedolino.

Cumulabilità

L’art. 4, comma 1, D.M. n. 122/2017 ha previsto la possibilità di cumulare fino a 8 buoni per ogni transazione e singola giornata purché si rimanga nel limite di esenzione giornaliera prevista (4 euro o 8 euro).
È possibile prevedere più di un sistema di servizio mensa all’interno della stessa azienda per esigenze organizzative o caratteristiche delle mansioni o sede di lavoro come ad esempio mensa interna per alcune categorie di lavoratori e ticket restaurant per altri.
Discorso differente riguarda invece l’impossibilità di utilizzare nella stessa giornata più prestazioni come servizio mensa interno e ticket restaurant per lo stesso dipendente.
Ad esempio il lavoratore in trasferta che riceve il buono pasto in aggiunta al rimborso del vitto, si vedrà l’integrale tassazione del predetto ticket.

Le informazioni hanno carattere generale e sono in riferimento al settore privato. Si consiglia sempre di verificare in base alla situazione specifica, al settore di appartenenza e al CCNL applicato.