Dietrofront sul bonus 200 euro: se in un primo momento la misura contro l’inflazione sembrava dover essere erogata in automatico per tutti i lavoratori dipendenti, adesso, per ricevere l’indennità una tantum in busta paga, gli impiegati del settore privato dovranno richiederla tramite autocertificazione.
Bonus 200 euro, per i dipendenti del privato non è più automatico: cosa cambia
A farlo presente è la Fondazione dei Consulenti del lavoro che attraverso un’attenta analisi, a firma di Giuseppe Buscema e Carlo Cavalleri, del Dl 50/2022, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 17 maggio scorso, con il quale viene istituto per l’anno in corso il fondo da 500 milioni di euro per l’indennizzo una tantum (qui l’approfondimento su chi riceverà il bonus da 200 euro con le regole per lavoratori e pensionati).
In un passaggio dell’articolo 31 del cosiddetto Decreto aiuti si legge che “tale indennità è riconosciuta in via automatica dal datore di lavoro nel cedolino di luglio previa dichiarazione del lavoratore di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18”.
Il provvedimento prevede che il lavoratore possa godere del sussidio di 200 euro soltanto una volta e nella norma citata si spiega, infatti, che per ricevere il bonus il dipendente dovrà presentare al proprio datore di lavoro un’autodichiarazione nel quale garantisce di non essere titolare di trattamenti pensionistici o di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, né di ricevere pensione o assegno sociale, o pensioni e assegni per invalidi civili, ciechi e sordomuti o ancora di trattamenti di accompagnamento alla pensione.
Il beneficiario dovrà dichiarare che all’interno del suo nucleo familiare non siano presenti inoltre percettori di reddito o pensione di cittadinanza o qualsiasi altro tipo di trattamento previdenziale (qui abbiamo spiegato come compilare il modulo per ottenere il bonus da 200 euro).
L’autodichiarazione sarà necessaria anche nel caso in cui il richiedente sia titolare di più rapporti di lavoro.
La circostanza è chiarita dall’Inps nella circolare 2397 del 13 giugno 2022, nella quale con le “istruzioni contabili” l’istituto di previdenza sottolinea che l’indennità di 200 euro “spetta ai lavoratori dipendenti una sola volta, anche nel caso in cui siano titolari di più rapporti di lavoro”. Se si verificasse questa condizione l’avente diritto “potrà chiedere il pagamento dell’indennità una tantum a un solo datore di lavoro, dichiarando a quest’ultimo di non avere fatto analoga richiesta ad altri datori di lavoro”.
Bonus 200 euro, per i dipendenti del privato non è più automatico: il modello da scaricare
Al momento il governo non ha diffuso messo a disposizione nessun modello ufficiale attraverso il quale compilare la dichiarazione, né alcun ministero ha comunicato modalità e tempi con cui andrebbe trasmessa. Ma a questo scopo la Fondazione Consulenti del lavoro ha creato un facsimile utile alla compilazione dell’autodichiarazione (qui abbiamo riportato il modello in pdf da scaricare per ottenere il bonus da 200 euro).
Bonus 200 euro, cosa cambia per i dipendenti pubblici
Nulla cambierà per i dipendenti della pubblica amministrazione, che riceveranno invece in automatico il bonus in busta paga senza dover rilasciare nessuna dichiarazione (qui avevamo spiegato le regole diverse per ottenere il bonus da 200 euro in base al lavoro).
Secondo quanto previsto da un articolo della bozza del dl Semplificazioni fiscali, atteso mercoledì in Consiglio dei ministri, infatti, i dipendenti pubblici che hanno diritto all’indennità saranno individuati dal ministero dell’Economia e dall’Inps, in quanto i loro servizi di pagamento delle retribuzioni del personale sono gestiti dal sistema informatico del Mef.
In generale requisiti fondamentali per ricevere il bonus da 200 euro in generale rimangono due:
- il lavoratore deve aver beneficiato, almeno per un mese, da gennaio ad aprile, dello sconto contributivo dello 0,8% previsto dalla legge di Bilancio 2022, che spetta a chi ha una retribuzione imponibile mensile entro 2.692 euro;
- il lavoratore deve dichiarare che non percepisce trattamenti pensionistici e che non è beneficiario del reddito di cittadinanza