Aumentano gli stipendi, ora è ufficiale: chi ci guadagna

Dal Def il Governo ha ricavato 3 miliardi di euro da destinare al taglio del cuneo fiscale in aggiunta ai 5 miliardi già dedicati ai lavoratori in Manovra

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Claudio Carollo

Giornalista professionista

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Dalle stime del primo Documento di economia e finanza approvato dal Governo Meloni, il ministero dell’Economia ha calcolato di poter ricavare circa 3 miliardi di euro da impiegare per il taglio del cuneo fiscale. Secondo le intenzioni di Palazzo Chigi, la sforbiciata alle tasse sul lavoro sarà indirizzata ai dipendenti con redditi medio-bassi, che potranno così vedere aumentare la propria busta paga.

Taglio del cuneo fiscale: le risorse dal Def

L’intervento dell’esecutivo sul cuneo fiscale è stato spiegato in una nota del Mef: “A fronte di una stima di deficit tendenziale per l’anno in corso pari al 4,35 per cento del Pil – si legge – il mantenimento dell’obiettivo di deficit esistente (4,5 per cento) permetterà di introdurre, con un provvedimento di prossima attuazione, un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi a valere sull’anno in corso” (qui tutti i numeri del Def rivisti al rialzo dal Governo).

“Ciò sosterrà il potere d’acquisto delle famiglie e contribuirà alla moderazione della crescita salariale – si legge ancora nel comunicato sull’approvazione del Def – Unitamente ad analoghe misure contenute nella legge di bilancio, questa decisione testimonia l’attenzione del Governo alla tutela del potere d’acquisto dei lavoratori e, al contempo, alla moderazione salariale per prevenire una pericolosa spirale salari-prezzi.”

Già nella Legge di Bilancio il Governo Meloni aveva confermato il taglio di due punti sul cuneo per i redditi fino a 35mila euro, disposto dal precedente esecutivo a guida Draghi, arrivando a tre punti per chi guadagna fino a 25mila euro.

La limatura delle tasse sul lavoro in Manovra aveva avuto un costo di circa 5 miliardi di euro che, con l’aggiunta di questi ulteriori 3 miliardi di euro diretti alle famiglie più i difficoltà, di cui abbiamo parlato qui, potrebbe portare a un effetto raddoppio sugli stipendi delle categorie interessate. Il nuovo intervento potrebbe essere concretizzato presumibilmente tramite decreto ed essere previsto per il secondo semestre dell’anno. Ma su tempistiche e dettagli non sono ancora arrivate indicazioni.

Taglio del cuneo fiscale: aumentano gli stipendi

In Italia il cuneo fiscale-contributivo è pagato per due terzi dalle imprese e per un terzo dai lavoratori, per i quali, nel caso di un dipendente medio senza famiglia, pesa per il 46,5% sulla busta paga, arrivando a sfiorare il 50% se si considerano oneri e contributi sociali.

Finora il taglio operato dal Governo Meloni ha portato a vantaggi relativi, con benefici maggiori soprattutto con l’esonero del 3% sulla quota di contributi previdenziali per le retribuzioni lorde fino a 25mila euro: un risparmio che porta nelle tasche di questi lavoratori 41,15 euro in più al mese, 493,85 euro all’anno.

Per gli occupati nel settore del pubblico e del privato della fascia di reddito 27.500-35.000 l’aumento è più esiguo e si traduce in circa 30 euro in più, circa 360-390 in totale all’anno.

Anche se la fascia interessata è ancora da definire, gli altri 3 miliardi di euro dedicati dal Governo al taglio del cuneo fiscale dovrebbero portare il taglio a sei punti per per i redditi fino a 25mila euro e a quattro punti per quelli fino a 35mila euro, che si tradurrebbero in aumenti di altri venti o quaranta euro a seconda della fascia di appartenenza.