Università, quali assicurano gli stipendi più alti: la classifica 2022

Quali sono i corsi di studio e gli Atenei che permettono di guadagnare di più una volta ottenuto il diploma di laurea

Un laureato ha la possibilità di guadagnare circa il 45% in più rispetto a chi non lo è, ma la prospettiva futura di ricevere una retribuzione maggiore dipende dai percorsi di studio e dall’Università che si frequenta: a garantire uno stipendio più alto sono le discipline cosiddette Stem (Scienza, Tecnologie, Ingegneria e Scienze matematiche) sempre più richieste nel mercato di lavoro. A rilevarlo è l’Osservatorio Job Pricing che nella settima edizione dell'”University Report” riporta la classifica dei migliori Atenei italiani in relazioni alle previsioni di guadagno.

Università, quali assicurano gli stipendi più alti: i corsi di studi

Secondo il rapporto, in media le retribuzioni annue lorde più elevate in Italia tra i 25 e il 34 anni si registrano tra le seguenti facoltà Stem (qui per sapere tutto sulla rivoluzione doppi laurea in Italia):

  • Ingegneria chimica e dei materiali (33.519 euro, +11% dalla media);
  • Informatica, elettronica e delle telecomunicazioni (33.293 euro, +10,3% dalla media);
  • Ingegneria meccanica, navale, aeronautica e aerospaziale (33.126 euro,+9,8%);
  • Ingegneria Gestionale (32.729 euro, +9,8%);
  • Scienze matematiche e informatiche (32.201, +6,7%).

Sotto la media degli stipendi invece i laureati in:

  • Lingue e letterature straniere moderne (28.457, -5,%);
  • Scienze storiche e filosofiche (28.357 euro, -6%);
  • Scienze pedagogiche e psicologiche (27.709 euro, -8%);

Secondo l’analisi dell’Osservatorio Job Pricing “i Politecnici e le università private pagano in media di più delle università pubbliche”.

“In generale, le retribuzioni medie dei laureati nei politecnici sono le più alte (42.719 euro), seguite da quelle dei laureati nelle università private (41.527 euro) e pubbliche (39.211 euro)” si legge nel report.

Università, quali assicurano gli stipendi più alti: la classifica degli Atenei

In questo quadro gli Atenei che aumentano la probabilità di avere un percorso di carriera più remunerativo in Italia si trovano per quanto riguarda i primi quattro posti tutti al nord: in cima alla classifica si posiziona l’Università Commerciale Luigi Bocconi (34,413 euro, +14% sulla media degli stipendi nazionali), seguito dal Politecnico di Milano (32,891 euro, +9%) la Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli (32,769 euro, +8,6%) e l’Università Cattolica del Sacro Cuore (31,735 euro, +5,2%).

Alle ultime posizioni di questa graduatoria troviamo l’Università di Messina (29.387, -2,6% dalla media degli stipendi, la Ca Foscari di Venezia (28.922, -4,2%) gli atenei di Verona (28,915 euro, -4,2%) e Cagliari (28.706 euro, -4,9%) (qui avevamo riportato la classifica delle migliori università del mondo).

Lo studio sottolinea in generale che “possedere una laurea, in media consente di accedere a un salario superiore del 45% rispetto a quello di un non laureato, ovvero circa 12.800 euro”.

L’University Report 2022 ricorda a proposito che dal punto di vista della popolazione laureata tra i 25-34 anni, il tasso dell’Italia è poco superiore al 28%, tra gli ultimi dei Paesi Ocse (qui l’analisi di QuiFinanza sul numero di laureati in Italia, penultima in Ue) mentre quello di abbandono degli studi tra i 18 e i 24 anni è del 13%, l’obiettivo europeo sia fissato a un massimo del 9%.

La differenza più netta tra i livelli di retribuzione ottenuti appena usciti dall’università si avverte tra diploma e laurea magistrale (+42%) o master di primo livello (+44%), mentre il divario cresce in modo sostanziale con i titoli post-laurea (+15% con Master secondo livello e +16% con PhD rispetto alla sola Laurea magistrale).

Dato che un livello di studio superiore apre a prospettive di carriera migliori, con ruoli di maggior responsabilità e quindi meglio retribuiti, il gap cresce con l’età arrivando a +40% per i lavoratori tra i 35-44 anni e a +65% tra i 45-54 anni.