Più di 27 mila assunzioni in arrivo nella Pubblica Amministrazione. A confermarlo direttamente da Palazzo Chigi, dall’Ufficio parlamentare di Bilancio. L’obiettivo è dare il via alla nuova riforma della Giustizia, in attuazione a quanto previsto nel PNRR.
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Riforma Giustizia: nuove assunzioni in arrivo in ambito PA
Il piano assunzioni annunciato prevede l’assunzione di ben 27.568 nuove figure all’interno della Pubblica Amministrazione, prevalentemente con contratto a tempo determinato (solo il 4,5%, infatti, verrà assunto a tempo pieno e indeterminato).
Gli inserimenti avverranno prevalentemente nelle Amministrazioni centrali (circa il 90%) e gran parte di questi riguarderanno professionisti impiegati poi al Ministero della Giustizia. Tutti gli altri, ben 3.367 unità, verranno assegnati alle Amministrazioni locali.
Qui vi abbiamo già parlato delle novità riguardanti prescrizioni e reati minori. Per quanto riguarda il lavoro e l’organizzazione, invece, l’obiettivo è quello di ottimizzare e migliorare le attività dell’Ufficio del processo. Da qui, il maxi concorso.
“Il provvedimento contiene misure volte al rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche Amministrazioni funzionale all‘attuazione del PNRR e per l’efficienza della giustizia”, si legge nel documento del Governo. “Gli interventi – viene poi spiegato nello stesso – si articolano su più livelli con l’obiettivo di rispondere, da un lato, alle nuove esigenze legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e, dall’altro, ad alcune delle criticità che caratterizzano, da tempo, le Amministrazioni pubbliche (AP)”.
Riforma Giustizia e piano assunzioni: in arrivo maxi concorso?
Su come e in che tempi avverrà la selezione delle nuove figure non è stato aggiunto molto. Il reclutamento, certo, sarà pubblico, ma non è stato specificato se avverrà tramite concorso o valutazione dei titoli.
La selezione di nuovo personale nelle Amministrazioni Pubbliche, come sostegno e supporto all’attuazione del PNRR, fa parte del maxi piano assunzioni annunciato già tempo fa da Brunetta (qui qualche dettaglio in più sui posti a concorso). È probabile, quindi, che anche questa volta – come per il bando di coesione Sud – si decida di procedere online, tramite il Nuovo Portale Reclutamento.
Come riportato dall’UpB, infatti: “La ristrettezza dei tempi costringe a una semplificazione delle procedure di selezione”, ma “non priva di rischi riguardo alla qualità del personale che verrà reclutato”.
È molto poco probabile, quindi, che si decida di percorrere questa volta la lunga strada dei “classici” concorsi pubblici (con test e preselezioni, per intenderci). Specie per le assunzioni a tempo determinato. Piuttosto, si punta ad individuare nel breve termine persone capaci e professionisti in grado di fornire supporto.
Per avere informazioni certe, tuttavia, bisognerà ancora attendere.