Trasporto aereo, da Alitalia a Air Italy la crisi coinvolge migliaia di lavoratori

Non solo Alitalia: ci sono anche le altre compagnie italiane in forte sofferenza o già a terra con il personale da tempo in cassa integrazione.

È un settore in ginocchio quello del trasporto aereo, tra amministrazioni straordinarie, liquidazioni, fallimenti. L’impatto della pandemia si è innestato su crisi annose e ora rischia di infliggere il colpo finale.

In un recente rapporto sulle conseguenze della pandemia sul settore, la società di consulenza Boston Consulting Group stima una piena ripresa da parte del settore del trasporto aereo alla fine del 2023. La velocità della ripresa è legata soprattutto ai tempi della campagna vaccinale. Se – nello scenario peggiore – la campagna vaccinale ritardasse così tanto da raggiungere risultati apprezzabili solo alla fine del prossimo anno, verrebbe tutto rimandato addirittura al 2025.

Intanto le compagnie italiane sono in forte sofferenza o già a terra con il personale da tempo in cassa integrazione.

In cima alla lista c’è il caso Alitalia la cui cassa si sta prosciugando: l’ipotesi di un mancato pagamento degli stipendi di febbraio si fa sempre più concreta così come la prospettiva di un fermo operativo. Ma non è l’unica.

Air Italy, in liquidazione da un anno

La compagnia è da un anno in liquidazione. I quasi 1.500 lavoratori sono in cassa integrazione che scade a giugno. Una novità è maturata proprio in queste settimane. Il fondo di investimenti Abraxas Capital Management Ltd, con sede a Londra, il 5 febbraio ha fatto pervenire a Franco Lagro ed Enrico Laghi, liquidatori di Air Italy, una manifestazione di interesse firmata dall’amministratore di Abraxas Ludovico Filotto per l’acquisizione dell’intero comparto aziendale. Il fondo ha chiesto un incontro per discutere i termini della proposta alla presenza dei consulenti tecnici interpellati da Abraxas, Gaetano Intrieri e Carmelo Occhipinti.

Blue Panorama a terra

A terra è Blue Panorama, la compagnia specializzata nei voli charter per Cuba, Caraibi, Albania e Dakar per i tour operator. I 483 dipendenti sono in cigs Covid. Proprio oggi è stato firmato l’accordo che sospende la cigs e avvia retroattivamente il ricorso alla cassa in deroga per 12 settimane, quindi dal primo gennaio al 31 marzo.

Norwegian Air verso la liquidazione

Turbolenze anche per Norwegian air. Dopo aver chiuso a metà gennaio, le tratte low cost intercontinentali con gli Usa che si concentravano su Roma Fiumicino, la compagnia ha annunciato entro febbraio la chiusura e la messa in liquidazione della filiale irlandese direttamente collegata a quella italiana. Una decisione inaspettata, denunciano i sindacati che hanno chiesto di attivare gli ammortizzatori sociali per tutelare i lavoratori.

Enerst è fallita, i lavoratori di Neos sono in cig Covid

La mappa delle crisi vede anche Ernest che è fallita a novembre e Air Dolomiti, il vettore regionale del gruppo Lufthansa, di base a Verona. C’è poi Neos, la compagnia di proprietà del gruppo Alpitour, specializzata in voli charter, che mantiene aperti alcuni collegamenti umanitari, pur avendo i 300 lavoratori (quasi tutti di volo, con qualche unità preposta alla manutenzione a terra) in cigs Covid.

Anche Easyjet e Vueling in difficoltà

In difficoltà le compagnie low cost che operano in Italia, come Easyjet e Vueling. Dall’aprile scorso e per un anno i 1.451 lavoratori della compagnia britanni sono in cigs Covid per un anno mentre da gennaio la compagnia spagnola ha i suoi 300 dipendenti in cigs covid, dopo il ricorso ai contratti di solidarietà fino al 31 dicembre 2020. In cigs covid anche i circa 100 addetti di Ego Airways, la compagnia regionale privata di base a Malpensa.

In collaborazione con Adnkronos