Reddito di cittadinanza per 254.146 famiglie con invalidi

Lo dice l’ultima bozza del decreto che dovrebbe finire sul tavolo del Consiglio dei ministri di giovedì

Il Reddito di cittadinanza interesserà fra gli altri 254.246 famiglie con invalidi civili, con invalidità superiore al 67%. E’ ciò che evidenzia l’ultima bozza del decreto che insieme a quota 100 dovrebbe finire sul tavolo del Consiglio dei ministri di giovedì.

Come anticipato dall’agenzia Ansa, nella bozza è previsto che la prima offerta di lavoro, nel primo anno di reddito di cittadinanza, è prevista entro i 100 km dalla località di residenza del beneficiario. Dal dodicesimo mese in poi, la prima offerta di lavoro ha un confine geografico di 250 km, mentre, dal diciottesimo mese il beneficiario può essere dirottato in tutta Italia.

Rischio discriminazione
Per il leader della Uil Carmelo Barbagallo, si palesa però un rischio di discriminazione nei confronti di chi lavora. Il reddito di cittadinanza, spiega il sindacalista, “in determinati contesti e particolari situazioni può rappresentare un’apprezzabile opportunità per tutti coloro che non hanno alcuna forma di sostentamento”. C’è però “una questione fiscale che ci preoccupa molto e su cui occorrerebbe intervenire”.

Barbagallo sottolinea che “per chi ha reddito familiare zero, può arrivare a 9.360 euro l’anno, che diventano 15.960 euro per una famiglia numerosa. Questo reddito è fiscalmente esente. Un lavoratore dipendente che percepisca gli stessi redditi, invece, dovrà pagare sia l’Irpef che le relative addizionali regionali e locali. A conti fatti un lavoratore dipendente che percepisce un salario pari a 9.360 euro annui pagherà 529 euro tra Irpef nazionale (334 euro) e addizionali regionali e comunali (195 euro). E nella fascia di coloro che guadagnano tra 8.174 euro (soglia della no tax area) e 9.360 euro si collocano 1.290.000 lavoratrici e lavoratori”. Barbagallo chiede quindi di riflettere su “un’equa ed economicamente efficiente riforma fiscale”.