Nei giorni scorsi è scattata la fase due del Reddito di cittadinanza, con le convocazioni dei beneficiari nei centri per l’impiego per la firma del Patto per il lavoro. Intanto, la Guardia di Finanza ha messo a punto una strategia anti furbetti in una circolare operativa ai reparti, con controlli a 360 gradi contro chi percepisce indebitamente il sussidio.
STRETTA SU NERO, FUORI BUSTA E AFFITTI – Come riporta Il Sole 24Ore, la circolare della Gdf individua la platea dei percettori del Reddito più a rischio frode. La casistica è molto vasta: si parte dalla Dichiarazione sostitutiva unica e dagli Isee, documenti che potrebbero nascondere delle irregolarità: l’obiettivo è quello di individuare lavoratori in nero o pagati con somme “fuori busta”, venditori abusivi, ma anche chi affitta le case in evasione d’imposta, fino ad arrivare a chi ha ottenuto il Reddito di cittadinanza ma “non rinuncia a giocare cifre importanti, di cui non sia nota la fonte, magari anche in punti clandestini di raccolta scommesse”.
Riguardo al tema del sommerso, lo svolgimento di un’attività di lavoro dipendente o collaborazione coordinata e continuativa, in assenza di comunicazione obbligatoria, comporta la decadenza/revoca del Reddito di cittadinanza, oltre all’eventuale configurabilità di fattispecie penali.
Tra i casi oggetti di verifiche: i migranti che trasferiscono nel Paese di origine somme non compatibili con i redditi dichiarati, o chi viene trovato con auto incompatibili con la misura di sostegno. Ma anche chi fornisce informazioni anagrafiche false, simulando la più conveniente composizione del nucleo familiare, per avere un vantaggio superiore al consentito.
Nella platea dei soggetti da controllare rientrano anche i diportisti, in sostanza tutti quei “soggetti che, in questa stagione estiva” hanno messo “in acqua la propria imbarcazione, anch’essa non dichiarata in quanto fittiziamente intestata a terzi”.