Reddito di cittadinanza, come funziona l’obbligo di trasferimento

In alcuni casi, per avere il sussidio l’interessato è obbligato ad accettare un’offerta di lavoro ricevuta da ogni parte d’Italia e quindi a trasferirsi

Emergono nuovi dettagli sul reddito di cittadinanza, il beneficio economico riconosciuto ai nuclei familiari in difficoltà economica. Il decreto contenente le regole non verrà approvato prima della prossima settimana, ma intanto la misura viene affinata giorno per giorno con nuovi paletti. L’ultimo è la norma anti-furbetti: l’assegno non andrà ai nuclei familiari al cui interno ci sono persone che si sono dimesse dal lavoro negli ultimi 12 mesi, fatta eccezione per chi lo ha fatto per giusta causa.

OBBLIGO DI TRASFERIMENTO – Nelle ultime ore si è molto discusso anche sull’obbligo di trasferimento previsto per coloro che beneficiano del reddito di cittadinanza; nel testo del decreto che disciplina questa misura, infatti, si legge che quando persistono determinate circostanze l’interessato è obbligato ad accettare un’offerta di lavoro congrua ricevuta da ogni parte d’Italia.

Il mantenimento del reddito di cittadinanza è legato al rispetto di determinati obblighi, tra i quali figura il dover accettare una delle tre offerte di lavoro congrue ricevute dal centro per l’impiego. Dopo i 12 mesi, invece, vi è l’obbligo di accettare la prima offerta di lavoro congrua pervenuta.

Affinché sia congrua l’offerta di lavoro deve essere coerente con le capacità e con le esperienze maturate dall’interessato. Inoltre, nei primi 6 mesi di riconoscimento del beneficio, sono considerate congrue le offerte di impiego distanti al massimo 100 km dalla residenza dell’interessato. Nel periodo successivo, invece, lo sono anche quelle offerte di impiego dove la sede di lavoro è distante 250 km dalla propria residenza.

In caso di rinnovo (dopo 18 mesi) del reddito di cittadinanza, invece, il richiedente ha il dovere di accettare un’offerta di lavoro anche se il luogo d’impiego è molto distante dalla propria città, pena la perdita del beneficio. L’interessato, quindi, ha l’obbligo di trasferirsi in qualsiasi parte d’Italia, ma solo qualora nel nucleo familiare non siano presenti minori e disabili.

In caso di accettazione dell’offerta di lavoro si manterrebbe comunque il diritto al reddito di cittadinanza per altri tre mesi, come rimborso spese per i costi sostenuti per il trasferimento.