
Arrivano nuove regole per il Reddito di cittadinanza. La Manovra conferma la stretta della misura, con l’obiettivo di arginare gli abusi e le irregolarità, e di legarlo in maniera più efficace all’occupazione e all’inclusione sociale. E sostituire i navigator con agenzie del lavoro private.
Le modifiche scatteranno con la legge di Bilancio, che ha rifinanziato il Reddito con un miliardo l’anno. Intanto arrivano le dieci proposte del Comitato Scientifico guidato da Chiara Saraceno che disegnano una vera e propria riforma del sussidio varato dall’esecutivo Lega-M5s. Vediamo le novità e i nuovi requisiti.
Reddito di cittadinanza, quando viene tagliato l'assegno
Tra le prime novità del Reddito di cittadinanza per il 2022 c'è il decalage dell'assegno al primo rifiuto di un lavoro congruo, e non più automaticamente dal sesto mese. Il taglio dell'assegno sarà quindi legato al sì o no rispetto all'offerta di lavoro e non sarà automatico. Ma prima di procedere, entrerà in gioco anche un meccanismo di verifica per accertare che il beneficiario abbia effettivamente ricevuto e nel caso rifiutato l'offerta di lavoro, oltre ai meccanismi per facilitare l'incontro tra domanda e offerta.
Reddito di cittadinanza, le proposte del comitato: nuovi requisiti
Meno paletti per i cittadini stranieri, aumento del sussidio per le famiglie numerose, abolizione dell’obbligo di spendere l’intero aiuto entro il mese successivo all’erogazione, cumulo parziale tra reddito da lavoro e sussidio, in modo da non penalizzare chi accetta un’offerta. Sono alcune delle dieci proposte del comitato di valutazione del Reddito di cittadinanza istituito dal ministro del Lavoro Andrea Orlando e guidato da Chiara Saraceno.
“Per noi va benissimo aumentare i controlli ex ante... Quello che però non funziona sono i Cpi: non sappiamo quante domande di lavoro siano state fatte e quante siano state rifiutate ma sappiamo che sono relativamente poche le persone prese in carico. E da qui dobbiamo partire”, spiega la Saraceno sollecitando anche un maggior collegamento tra domanda di lavoro e un'adeguata capacità di chi chiede. "La denuncia di imprese che non trovano lavoratori sono per lo più per occupazioni molto specializzate che sicuramente non riguardano le competenze dei beneficiari”, aggiunge.
Tra i punti da revisionare, secondo il Comitato, i criteri di accesso per gli immigrati: portare da 10 a 5 anni la residenza necessaria per beneficiare dell'Rdc. Un intervento a basso costo, 300 mln l'anno con cui sollevare circa 68mila famiglie dalla povertà "con il rischio che la loro situazione peggiori in modo irreversibile laddove un aiuto più tempestivo potrebbe prevenire l’avvio di traiettorie verso l’esclusione sociale, quando non la devianza".
E ancora, ridurre la soglia di partenza per i nuclei di 1 persona da 6.000 a 5.400 euro e differenziare il contributo per l'affitto in base alla dimensione del nucleo familiare.
Nella riforma Saraceno anche una considerazione del patrimonio mobiliare in modo più flessibile prevedendo che una parte di esso, circa 4mila euro per un single, non sia liquidabile in "quanto costituisce un cuscinetto di riserva per le famiglie".
Inoltre occorrerebbe promuovere le assunzioni dei percettori di Rdc , con contratto a tempo indeterminato con orario parziale, o con contratto a tempo determinato purché con orario pieno e di durata almeno annuale, prevedendo incentivi per i datori di lavoro e il rafforzamento "dei patti per inclusione e l'attuazione di progetti di utilità collettiva".
Infine il Comitato prevede di richiedere la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro solo dopo l’indirizzamento ai Cpi e ai servizi sociali e solo a coloro che sono indirizzati (o reindirizzati successivamente) ai primi.
Reddito di cittadinanza, addio ai navigator
Con la riforma del Reddito di cittadinanza, "ci si potrà rivolgere anche ad agenzie private del lavoro". Lo afferma il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, che parla di due obiettivi principali: il rafforzamento dei centri per l’impiego per uno screening sugli attuali beneficiari e identificare gli occupabili. E la sostituzione dei navigator con agenzie del lavoro private.
"Le agenzie private sono tante, circa 100 autorizzate, con una rete di 2.500 filiali sparse in tutto il Paese e decine di migliaia di dipendenti diretti. Non sono certo i poveri navigator, è gente che conosce il territorio. Questa è una vera riforma, quasi una rivoluzione". Adesso, spiega il ministro, si cambia: "La prima grande innovazione è tracciare una netta distinzione fra occupabili e non. Oggi 1,68 milioni di nuclei familiari ricevono il reddito, per un totale di 3,8 milioni di persone coinvolte, ma dei beneficiari solo circa un terzo è occupabile. E su questo che si deve intervenire con le politiche attive del lavoro".