Reddito di cittadinanza, tutte le novità del 2023. Dal 2024 sarà abolito

Una delle riforme più importanti e attese contenute nella Manovra di bilancio 2023 è quella relativa al Reddito di cittadinanza. Cosa cambia nel 2023

Una delle riforme più importanti e attese contenute nella Manovra di bilancio 2023 è quella relativa al Reddito di cittadinanza. Finalmente, dopo le tante critiche a una misura che, complessivamente, dicono i dati Inps, è stata fallimentare, sono arrivati quegli aggiustamenti che in molti chiedevano da tempo. Cosa cambia dunque da quest’anno per l’Rdc?

Reddito di cittadinanza: i requisiti 2023

Per chi non lo sapesse, il Reddito di cittadinanza è compatibile con il godimento della NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), con la DIS-COLL (Indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata) e degli altri strumenti di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria. Ma facciamo un momento un passo indietro e vediamo quali sono i requisiti per poter ottenere il Reddito di cittadinanza.

Ci sono requisiti di cittadinanza, di residenza, di soggiorno, economici ma non solo.

Chi intende chiedere l’Rdc deve essere:

– cittadino maggiorenne in una delle seguenti condizioni:

  • italiano o dell’Unione Europea
  • cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, o apolide in possesso di analogo permesso
  • cittadino di Paesi terzi familiare di cittadino italiano o comunitario, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente
  • titolare di protezione internazionale, come i rifugiati politici

– residente in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo

– non deve essere sottoposto a misura cautelare personale, anche adottata a seguito di convalida dell’arresto o del fermo, o essere stato condannato in via definitiva, nei 10 anni precedenti la richiesta, per alcuni specifici delitti: si tratta di quelli previsti dagli articoli 270-bis (associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico), 280 (attentato per finalità terroristiche o di eversione), 289-bis (sequestro di persona a scopo di terrorismo o di eversione), 416-bis (associazione di tipo mafioso anche straniera), 416-ter (scambio elettorale politico-mafioso), 422 (strage) e 640-bis (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche) del Codice penale.

Inoltre, il nucleo familiare della persona che chiede il Reddito di cittadinanza, deve essere in possesso di:

  • ISEE inferiore a 9.360 euro (in presenza di minorenni, si considera l’ISEE per prestazioni rivolte ai minorenni)
  • patrimonio immobiliare in Italia e all’estero, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30mila euro
  • patrimonio mobiliare non superiore a 6mila euro per il single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia, fino a 10mila euro:
    – alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o
    – di componenti con disabilità (5.000 euro in più per ogni componente con disabilità e 7.500 euro per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza)
  • reddito familiare inferiore a 6mila euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare, incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1, o fino ad un massimo di 2,2 nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza). Il reddito massimo sale a 7.560 euro per chi chiede la Pensione di cittadinanza. Se il nucleo familiare risiede in un’abitazione in affitto, la soglia è ulteriormente elevata a 9.360 euro
  • nessun componente del nucleo familiare deve possedere:
    – auto immatricolate la prima volta nei 6 mesi antecedenti la richiesta, o autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc o moto di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei 2 anni antecedenti (sono esclusi auto e i moto per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità)
    – navi o imbarcazioni da diporto.

Reddito di cittadinanza ai cittadini extracomunitari

Relativamente ai requisiti economici, i cittadini di Paesi extracomunitari devono produrre apposita certificazione rilasciata dalla competente autorità dello Stato estero, tradotta in lingua italiana e legalizzata dall’autorità consolare italiana. La certificazione non è invece richiesta:

  • ai cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea aventi lo status di rifugiato politico
  • qualora convenzioni internazionali dispongano diversamente
  • ai cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea dove è oggettivamente impossibile acquisire le certificazioni.

Qui i nuovi moduli per chiedere il Reddito di cittadinanza o la Pensione di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza, quando verrà abolito

Cosa cambia dunque per il Reddito di cittadinanza? Prima di tutto, va chiarito che, salvo ulteriori riforme che potrebbero sempre essere legate a un nuovo governo, nel caso in cui quello di Meloni cadesse, dal 1° gennaio 2024 il Reddito di cittadinanza sverrà definitivamente abolito.

Come previsto in Manovra, i risparmi di spesa dovuti all’abrogazione saranno versati nel Fondo per il sostegno alla povertà e per l’inclusione attiva, istituito nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali proprio a partire dal 2024.

Qui tutti i nuovi aiuti per il lavoro 2023.

Reddito di cittadinanza: le nuove regole dal 1° gennaio 2023

Intanto, dopo la stretta anti-furbetti dello scorso giugno, per il 2023, l’Rdc resta ma subisce modifiche rilevanti. A partire dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2023, ultimo giorno di validità della misura, l’Rdc è riconosciuto per un massimo di 7 mensilità. Questo non vale però per i nuclei familiari con persone con disabilità, minorenni o persone con almeno 60 anni di età.

Altra importante novità è che, sempre dal 1° gennaio 2023, i soggetti beneficiari del Reddito di cittadinanza devono essere inseriti, per un periodo di 6 mesi, in un corso di formazione o di riqualificazione professionale. In caso di mancata frequenza del corso, il nucleo familiare del beneficiario perde il diritto alla prestazione. Come si controlla? Le regioni sono tenute a trasmettere all’ANPAL gli elenchi dei soggetti che non rispettano l’obbligo di frequenza.

Una delle modifiche che più hanno fatto discutere riguarda l’obbligo scolastico. Per i beneficiari del Reddito di cittadinanza che abbiamo tra i 18 e i 29 anni e non abbiamo adempiuto all’obbligo della scuola, l’erogazione dell’Rdc è subordinata anche all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di istruzione per adulti di primo livello o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo di istruzione.

Grande novità anche per la decadenza del beneficio: si perde il Reddito anche nel caso in cui chi lo riceve rifiuti la prima offerta di lavoro che gli viene proposta (più info sulla cosiddetta offerta congrua qui).

Inoltre, la quota dell’assegno destinata all’affitto di casa per il 2023 verrà pagata direttamente ai proprietari degli immobili.

Infine, la Legge di Bilancio 2023 ha previsto speciali agevolazioni per le imprese che assumo i percettori di Reddito di Cittadinanza. Previsto l’esonero totale, fino a 8mila euro, per le assunzioni a tempo indeterminato e le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023, di beneficiari del Reddito di Cittadinanza.