Quanto guadagna un vigile del fuoco

È uno dei lavori più pericolosi in Italia, vista la frequenza di incendi e calamità naturali come le alluvioni, ma lo stipendio è proporzionato al rischio?

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

I vigili del fuoco, spesso simbolo di coraggio tra le stesse forze dell’ordine, garantiscono la sicurezza dei cittadini, la tutela dell’ambiente e la salvaguardia dei beni della collettività. Le loro competenze e mansioni si estendono su un vasto campo di interventi che non riguardano solo gli incendi. I pompieri sono infatti preparati a fare fronte, virtualmente, a qualsiasi tipo di emergenza. Ma quanto guadagna chi rischia la vita per la società? Lo stipendio è effettivamente equiparato alle grandi responsabilità degli uomini in divisa?

Cosa fa un vigile del fuoco: le mansioni

I vigili del fuoco sono addestrati per prestare soccorso in una vasta gamma di incidenti, che includono quelli domestici, stradali e lavorativi. Sono inoltre pronti a intervenire in caso di calamità naturali come incendi, terremoti, frane e alluvioni, oltre a emergenze quali fuoriuscite di gas, crolli strutturali e rilasci incontrollati di energia. Questa professionalità si estende alla gestione di minacce legate all’energia nucleare e all’uso di sostanze tossiche o pericolose, compresi gli atti terroristici.

Quotidianamente i pompieri si occupano anche di prevenzione. Il ruolo della vigilanza antincendio, sia in strutture pubbliche che in eventi di grande affluenza, è particolarmente importante. I vigili del fuoco si occupano anche della formazione di squadre antincendio specializzate, sia per l’Esercito che per la Polizia, e alla preparazione di unità destinate alla Protezione Civile.

Le squadre dei pompieri intervengono anche in caso di recupero di corpi o nelle operazioni di ricerca di persone smarrite anche in terreni impervi e ambienti ostili. Per questo ci sono squadre speciali come i Sommozzatori e il Soccorso Alpino.

Guadagno vigili fuoco caposquadra
Quanto guadagna un caposquadra dei vigili del fuoco?

Quali competenze deve avere un pompiere

Per svolgere bene la professione, i vigili del fuoco devono avere conoscenze in diversi ambiti. Oltre alle competenze tecniche per l’utilizzo di equipaggiamenti e attrezzature specialistiche, devono infatti possedere le patenti per guidare i mezzi pesanti e conoscere il primo soccorso, conoscere la legislazione in materia di pubblica sicurezza e una buona comprensione del diritto.

Sono esperti delle caratteristiche fisiche e chimiche dei materiali, soprattutto di quelli infiammabili, e conoscono approfonditamente il territorio di competenza e i relativi rischi idrogeologici e relativi agli incendi e alle altre calamità naturali.

Come si diventa pompieri: il concorso

Per diventare un vigile del fuoco è necessario superare un concorso pubblico. Questo viene annunciato tramite un bando pubblicato in Gazzetta Ufficiale, IV serie speciale concorsi ed esami, e sul sito dei VVFF.  Il processo di concorso è gestito dall’Area I della Direzione Centrale per gli Affari Generali, che si occupa dell’organizzazione e dell’espletamento dei concorsi pubblici.

Quali sono i requisiti per entrare nel Corpo

Per poter sostenere il concorso è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • età compresa tra i 18 e i 30 anni, estesa a 37 anni per i vigli del fuoco volontari che intendono diventare permanenti;
  • diploma di scuola superiore o titolo superiore;
  • cittadinanza italiana;
  • godimento dei diritti politici;
  • condotta civile e morale ineccepibile (assenza di condanne).

I requisiti psico-fisici e attitudinali sono regolamentati dal D.M. 228/93 e dal D.P.C.M. 233/93.

Quali sono le qualifiche dei vigili del fuoco

Oltre alla qualifica di vigile del fuoco, esistono diverse altre posizioni che possono essere raggiunte solo tramite concorso pubblico:

  • per l’area tecnico operativa: vice ispettore antincendi, vice direttore, vice direttore medico, vice direttore ginnico sportivo;
  • per l’area amministrativo-contabile: vice collaboratore amministrativo-contabile, funzionario amministrativo-contabile, vice direttore;
  • per l’area tecnico informatica: vice collaboratore tecnico-informatico, Funzionario tecnico-informatico, vice direttore.

Come si diventa volontario nei VVFF

I vigili del fuoco volontari sono a tutti gli effetti parte integrante del Corpo Nazionale dal 1941 e hanno gli stessi obblighi dei vigili del fuoco permanenti. Durante le operazioni, assumono la qualifica di agente o di ufficiale di polizia giudiziaria, a seconda del grado. Operano sotto il Comando Provinciale e possono essere attivi tutti i giorni dell’anno.

A differenza del personale permanente, i volontari non sono legati da un rapporto di impiego fisso e vengono convocati per servizio temporaneo in occasione di calamità o necessità specifiche, con un limite massimo di 20 giorni. I datori di lavoro devono garantire la disponibilità a questi volontari, preservandone il posto in caso di assenza prolungata.

I volontari sono tenuti a frequentare corsi di addestramento pratico presso i Comandi Provinciali. Ricevono una divisa e un equipaggiamento, simile a quello dei vigili permanenti, che deve essere restituito in caso di uscita dal Corpo.

Per diventare vigile del fuoco volontario si deve presentare una domanda di iscrizione presso il Comando Provinciale di residenza o presso un comando limitrofo, se si desidera operare in un’altra provincia. I requisiti sono:

  • età compresa tra i 18 e 45 anni;
  • licenzia media;
  • cittadinanza italiana;
  • godimento dei diritti politici;
  • condotta civile e morale ineccepibile (assenza di condanne).

L’idoneità psicofisica e attitudinale viene accertata dal Comando Provinciale.

Chi non può diventare vigile del fuoco volontario

Esistono delle incompatibilità con il ruolo di vigile del fuoco volontario:

  • essere già impiegati come personale permanente nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco;
  • appartenere alle Forze Armate, Forze di Polizia o altre istituzioni preposte all’ordine e alla sicurezza pubblica, ad eccezione dei Corpi di Polizia degli enti locali e in presenza di un nulla osta;
  • essere amministratori o titolari di imprese nel settore antincendio o esercitare attività di formazione, vigilanza, consulenza e servizi in questo ambito.

Quanto guadagna un pompiere in Italia

La carriera di un vigile del fuoco in Italia è strutturata su diversi livelli, ognuno dei quali comporta una specifica fascia di retribuzione. Ovviamente gli stipendi sono percepiti solo dal personale permanente, mentre per i volontari la situazione è ben diversa.

All’inizio della carriera un pompiere può aspettarsi uno stipendio annuo lordo di 19.616,05 euro, corrispondenti a 1.634,67 euro mensili. Questa cifra rappresenta lo stipendio base per chi entra nel Corpo. Man mano che si avanza nella carriera, lo stipendio aumenta in base al ruolo e all’esperienza:

  • i pompieri coordinatori e i capi squadra percepiscono circa 22.251,80 euro annui;
  • i capi reparto guadagnano circa 23.991,63 euro all’anno.

Oltre allo stipendio base, i vigili del fuoco beneficiano di ulteriori entrate quali la tredicesima e l’indennità di rischio. Quest’ultima varia dai 467,25 ai 904,72 euro annui a seconda della qualifica.

Dopo un certo numero di anni di servizio, i vigili del fuoco hanno diritto a un’indennità di specificità, in maniera analoga a quanto avviene per chi esercita la professione di infermiere, che aumenta in base all’anzianità:

  • dopo 14 anni di servizio, l’indennità mensile varia tra 115,54 e 121,10 euro;
  • dopo 22 anni, questa indennità sale tra i 176,06 e i 184,54 euro al mese;
  • dopo 28 anni, l’indennità mensile varia tra 219,54 e 230,09 euro.

I volontari hanno invece diritto a un rimborso orario in caso di intervento, che è pari a quanto percepito da un vigile del fuoco permanente di pari grado.