Permessi legge 104, arriva il preavviso di tre giorni per gli statali

Stretta sui permessi legati alla legge 104: servirà un preavviso di tre giorni

L’assenza dal lavoro per la legge 104 dovrà essere comunicata con almeno tre giorni di preavviso. Questa la richiesta dell’Aran, l’Agenzia che segue le trattative sul pubblico impiego per conto del Governo, ai sindacati per il rinnovo del contratto degli statali. La misura rientra nel cosiddetto pacchetto sociale che punta a un riordino della materia sulle assenze per malattia, in vista dei rinnovi contrattuali.

LA NOVITA’ – Con i nuovi contratti dunque, potrebbe scattare l’obbligo per gli statali di allertare l’ufficio 3 giorni prima, in caso di permessi da prendere in base alle legge 104 che tutela il lavoratore con disabilità grave o il dipendente che assiste un familiare. Fanno eccezione naturalmente, casi più gravi e urgenze da comunicare, come accade adesso, anche il giorno stesso.

LOTTA AGLI ABUSI – Attualmente le regole sul preavviso sono generiche: si rifanno ad una circolare ministeriale del 2010, in cui si specifica, salvo emergenze, che serve un “congruo anticipo” per comunicare l’assenza. Ora la stretta sulle assenze ha il chiaro obiettivo, indicato dalla direttiva Madia, del fare chiarezza e impedire gli abusi, in modo da “contemperare il legittimo diritto” dei dipendenti con “le esigenze di funzionalità degli uffici”.
L’intervento era nell’aria: la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, di recente ha parlato della necessità di un monitoraggio sulla 104. Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, è più volte intervenuto sulla questione, riscontrando “differenze molto forti nell’utilizzo” tra il settore pubblico e privato, che “fanno pensare a potenziali forme di abuso”.

PROGRAMMAZIONE MENSILE – Per l’Aran sarebbe “opportuno stabilire anche la possibilità di programmazione mensile della fruizione dei permessi”. Quindi sia per quelli legati alla legge 104, sia quelli per la donazione del sangue o del midollo osseo. Resterebbe la possibilità di ridurre il periodo di preavviso, “in caso di modifica del giorno già comunicato, ovvero nei casi di particolare e comprovata urgenza e necessità”. Ben salda dunque la clausola che guarda alla tutela del diritto alla salute, per dare un margine di flessibilità, rispetto a quella che sarebbe la norma generale, a chi ha difficoltà peculiari e certificate.

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