Sempre più sdoganata, sempre più business. Stiamo parlando della marijuana, la droga leggera diventata una vera e propria miniera d’oro.
Anche l’Italia, tra i paesi più restii al consumo di marijuana, inizia ad aprirsi alla commercializzazione di questa pianta. Dopo la nascita di aziende che hanno iniziato a vendere l’erba – con un bassissimo contenuto di THC – a fini terapeutici, adesso stanno nascendo corsi professionali per imparare a coltivare questo prodotto e inserirsi nel settore. A Milano ha aperto la “Cannabis Business School”, un istituto che vuole insegnare alle persone a introdursi in questo nuovo commercio. E, proprio a un giorno di distanza dalla Giornata Mondiale della Marijuana, iniziano dei corsi a essa dedicati. Le lezioni sono distribuite su due weekend (21 e 22 aprile / 28 e 29 aprile) e raggiungono un totale di 40 ore. Le materie di lezione sono le più variegate: si parlerà di come aprire una rivendita, come coltivare la canapa, come trattare questo argomento a livello giornalistico od offrire servizi di consulenza legale nel settore. Il primo corso si terrà a Milano, gli altri saranno itineranti in giro per l’Italia: le prossime città dove si terrà la “Cannabis Business School” sono Torino, Roma, Bologna e Napoli.
Durante il corso offerto dalla “Cannabis Business School” si parlerà anche della recente legalizzazione negli Stati Uniti d’America e di come si sia trasformata una sottocultura underground in un settore imprenditoriale di successo. Sono moltissime le persone che, oggigiorno, fanno uso di cannabis: le aziende e i governi l’hanno capito e – anche per sottrarre questo commercio alla criminalità organizzata – hanno deciso di legalizzare l’uso della marijuana. In Italia non è consentito consumarla a livello ricreativo, ma sono stati commercializzati alcuni farmaci a base di cannabis ed è possibile comprare l’erba in farmacia – dietro la presentazione di una ricetta medica ovviamente.
Nell’ultimo anno la legalizzazione della cannabis ha tenuto banco e dibattito in modo molto profondo. All’estero sono nate decine d’imprese che lavorano con questo prodotto, e il loro capitale cresce sempre di più. Grazie a questi esempi virtuosi, anche l’Italia si sta convincendo ad aprire le porte alla commercializzazione della marijuana che, in questo modo, non sarebbe più nelle mani della criminalità organizzata. Piccoli passi, che chissà a cosa porteranno in futuro.