I cinque incentivi compatibili con il reddito di cittadinanza

Tutte le cumulabilità previste dal "Decretone" che possono incrementare l'assegno

Non solo vincoli e parametri stringenti, quelli previsti dal Governo per l’attribuzione del reddito di cittadinanza agli aventi diritto a partire dal mese di Aprile.

Il “Decretone” stabilisce anche una serie di cumulabilità, sgravi e strumenti fiscali complementari che sono perfettamente compatibili con il sussidio e possono rendere l’assegno decisamente più corposo. L’obiettivo, però, rimane sempre lo stesso: spingere verso l’occupabilità e la pro-attività i percettori ed evitare che questo sussidio diventi una forma di assistenzialismo fine a se stesso. Ma vediamo nel dettaglio quali sono i 5 incentivi compatibili con il reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza: gli incentivi cumulabili

Tra le forme di sostegno già contemplate nella legislazione esistente e quelle introdotte dalla nuova Legge di Bilancio, sono 5 gli incentivi compatibili con il reddito di cittadinanza che si possono sfruttare con ogni probabilità. Tra questi, tre  sono previsti dalla stessa legge , mentre gli altri si possono facilmente desumere interpretando la normativa:

  • Bonus Sud
  • Naspi e Dis-coll (assegni di disoccupazione involontaria)
  • Assegno di ricollocazione
  • Ammortizzatore per collaboratori, assegnisti e dottori di ricerca
  • Incentivi per nuove attività d’impresa o lavoratori che si mettono in proprio

In quest’ultimo caso, inoltre, i benefici della compatibilità diventano ancora più consistenti se si considera che al Sud, chi avvia una nuova attività, oltre ad avere diritto a 6 mensilità di reddito di cittadinanza (fino a 780 euro mensili), agli Under45 spetta anche l’incentivo “Resto al Sud“, per il 35% a fondo perduto e per il restante 65% con finanziamento bancario.

In generale, il reddito di cittadinanza è interamente cumulabile con le forme di sussidio per la disoccupazione involontaria già previste dalla precedente normativa (Naspi e Dis-coll) e tutti gli strumenti di sostegno al reddito, sempre nei limiti dei 780 euro mensili.

Reddito di cittadinanza e compatibilità: al Sud il “bottino” più ricco

ll Mezzogiorno è particolarmente avvantaggiato perché gode dei bonus “extra” previsti per le aziende che assumono a tempo indeterminato disoccupati da almeno 6 mesi e percettori del reddito di cittadinanza Under35. Come abbiamo visto, infatti, le imprese che assumono quest’ultima categoria di soggetti hanno diritto al doppio bonus.

Questo vuol dire che oltre alla mensilità prevista dal reddito di cittadinanza, si potrà aggiungere il Bonus Sud, vale a dire lo sgravio fiscale del 100% fino a 8.060 euro annui. Incentivo che è già operativo per il biennio 2019-2020 grazie ad un Fondo Europeo di 500 milioni di euro valido per ciascun anno.

Dunque, le aziende che godono già della de-contribuzione dagli oneri Inps, potranno beneficiare anche del reddito di imposta calcolato sulla parte residua del beneficio maturata dal lavoratore assunto percettore di reddito di cittadinanza. Tutto quello che riguarderà le modalità in cui si potrà accedere al credito di imposta dovrà essere chiarito tramite il Decreto Lavoro-Mef di prossima pubblicazione (60 giorni dall’entrata in vigore del “Decretone”).