Dal 2016 in pensione più tardi, e con meno soldi. In arrivo la stangata

Il 2016 sarà l'annus horribilis dei pensionati. Dal primo gennaio scatterà uno scalone che penalizza i lavoratori, e in particolar modo le donne. Pensioni ridotte fino all'8%

In pensione più tardi, e con meno soldi in tasca. Dal primo gennaio 2016 scatterà uno scalone previdenziale che penalizza i lavoratori, soprattutto donne. Chi non riuscirà a maturare i diritti per incassare l’assegno previdenziale prima della mezzanotte del 31 dicembre, andrà incontro a pesantissime riduzioni.

Pensioni ridotte fino all’8% – La mannaia dell’Inps si appresta a calare sugli assegni dei pensionati. Ancora pochi giorni e, come riporta Italia Oggi, le principali previdenze subiranno riduzioni che oscillano dal 2% all’8%. Riduzioni consistenti. Colpa, da una parte, dell’aumento della speranza di vita, che allunga di quattro mesi la data del pensionamento, e dall’altra dell’entrata in vigore di alcune norme firmate dall’ex ministro del Welfare Elsa Fornero che penalizza le lavoratrici allungando la permanenza al lavoro di “un anno e quattro mesi per le autonome e un anno e dieci mesi per le dipendenti“.
A queste due congiunture nefaste si aggiungono i nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo. Con la conseguenza che la maggior parte degli assegni previdenziali saranno ridotti del 2%. Ma, in diversi casi, la decurtazione sarà dell’8%.

Negli ultimi anni questo meccanismo ha devastato le rendite dei neo pensionati. Come fa notare Marino Longoni su Italia Oggi, “un lavoratore andato in pensione a 65 anni nel 1996 ha applicato un coefficiente di trasformazione del montante contributivo pari a 6,136. Per chi andrà in pensione dal 2016 – continua – lo stesso coefficiente sarà del 5,326”. Circa il 13% in meno.

 

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