Dipendenti chiusi nelle bare. L’iniziativa estrema contro i suicidi

Il bizzarro programma coreano contro i suicidi: mettere in scena dei veri e propri funerali dei dipendenti, affinchè capiscano il senso della vita

Non c’è nulla che faccia apprezzare la vita più di una messinscena del proprio funerale: questa almeno la teoria di alcune aziende in Corea del Sud, paese in cui, negli ultimi mesi, il numero dei suicidi è aumentato esponenzialmente. I lavoratori sud coreani sono, a livello mondiale, tra i più colpiti da attacchi depressivi: stando alle ultime statistiche, almeno 40 persone ogni giorno si tolgono la vita. La colpa sarebbe del modello iper competitivo del paese, che non lascia alle persone il tempo necessario a curare gli affetti e a riposarsi. Uno stress insopportabile che porta tante persone a commettere l’estremo gesto.

Da qui la proposta radicale di alcune aziende di far vivere in prima persona il proprio funerale, magari officiandolo direttamente e annunciando a gran voce il nome del defunto (il proprio). Gli esperti hanno cercato di spiegare, in questo modo, ai lavoratori sudcoreani che “comunque vada, è molto meglio vivere che suicidarsi. Anche se la vita talvolta può essere molto dura”.

Come riporta la Bbc, i dipendenti – inviati dalle proprie aziende in uno speciale centro ad hoc, lo Hyowon Healing Centre – vengono fatti vestire di bianco e, seduti alle loro scrivanie, scrivono toccanti lettere di addio alla famiglia: poi si sdraiano dentro le bare di legno opportunamente collocate accanto alla postazione di lavoro. Reggendo fra le mani una loro fotografia ornata di un opportuno laccio nero, guardano mentre un uomo vestito di nero e con un cappello a cilindro inchioda la parte superiore della bara in cui vengono lasciati, nella più totale oscurità, a riflettere sul significato della vita per una trentina di minuti.

“Dopo questa esperienza ho realizzato che devo dare una svolta alla mia vita”, racconta un dipendente mentre esce a fatica dalla bara. “Ho capito di aver commesso tanti errori, di aver trascurato la mia famiglia”, ha proseguito.
“All’inizio sembrava assurdo, ma dopo abbiamo cominciato a ridere tutti insieme, senza riuscire a trattenerci”, ha raccontato una donna. “Sicuramente questa esperienza ci è servita, agendo su di noi positivamente. Normalmente in un ufficio non si ride molto”.

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