Condivide su Facebook un post che racconta le lamentele dei genitori per la mensa scolastica dei figli, e viene licenziata. E’ successo a Nichelino, nella cintura torinese, a Daniela Ciampa, 38 anni. La donna, dipendente della ditta che gestisce la mensa scolastica, era stata sospesa per cinque giorni a causa di quel post in cui raccontava le lamentele dei genitori che avevano trovato insetti nei cibi dei loro figli, e successivamente è arrivato l’allontanamento, contro il quale la donna sta valutando di ricorrere al Tribunale del Lavoro.
REAZIONI – “Non ho commentato da dipendente, ma da madre. Mio figlio va a scuola a Nichelino e io pago il servizio”, ha spiegato nelle sue controdeduzioni la dipendente, che si è dovuta affidare ad un legale. Parla di una decisione «del tutto sproporzionata”, che penalizza “in modo ingiustificato e crudele una madre di due figli”, il segretario provinciale del Pd di Torino, Fabrizio Morri. “Auspico che il Commissario prefettizio – aggiunge – possa assumere una qualche iniziativa nei confronti della ditta in questione”.
IL MINISTERO – Il caso è diventato di governo perchè ad intervenire è stato lo stesso ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che avrebbe assicurato che la donna non perderà il posto e che della questione si occuperà già lunedì, 14
dicembre. Sull’episodio ha scritto un’interrogazione parlamentare il senatore del Pd, Stefano Esposito, sottolineando il fatto che “se passa il concetto che può essere cacciata per un post su Facebook allora si favorisce la logica dell’omertà e non quella della trasparenza”.
Leggi anche:
Vuoi lavorare per Facebook? Aspettati questo
Perchè Facebook vale così tanto?
Attenzione agli insulti su Facebook: possono costarvi 100 euro al giorno
La felicità dei dipendenti è la chiave per produttività e fedeltà aziendale