Scuola, scattano gli aumenti di stipendio per i docenti: le cifre

È stato rinnovato il contratto scuola che porta un aumento nello stipendio del personale scolastico

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Dopo intense trattative, Aran e le organizzazioni sindacali (esclusa la Uil che non ha aderito) hanno finalmente raggiunto un accordo sul Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (Ccnl) per il periodo 2019-2021. Questo accordo riguarda complessivamente 1.232.248 dipendenti, di cui 1.154.993 operano nei settori scolastici e Afam, compresi gli 850.000 insegnanti, mentre 77.255 lavoratori sono impiegati nelle università e negli enti di ricerca, escludendo i docenti. L’accordo sottoscritto rappresenta il completamento della sequenza contrattuale per i settori dell’istruzione e della ricerca, avviata con l’accordo economico firmato nel dicembre 2022.

Nuovo contratto di lavoro, cosa contiene

L’accordo per il rinnovo del contratto nel settore dell’istruzione, università e ricerca è stato finalmente firmato nella sede dell’Aran, sebbene con diversi anni di ritardo rispetto al triennio 2019-2021. Tuttavia, la Uil scuola ha deciso di non firmare l’accordo, affermando in una nota che presentava elementi che danneggiavano i diritti del personale.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha commentato con soddisfazione il raggiungimento dell’accordo, affermando che il nuovo contratto rappresenta un importante passo avanti nella valorizzazione di tutto il personale scolastico. Tuttavia, la Gilda degli insegnanti ha espresso preoccupazione, definendo le risorse scarse e lontane dall’essere sufficienti a coprire l’aumento del costo della vita, sebbene abbiano apprezzato il riconoscimento del lavoro di formazione. La Uil è stata ancora più critica, evidenziando punti controversi secondo il segretario Giuseppe D’Aprile.

Nonostante le critiche, è stato raggiunto un accordo per il contratto collettivo nel comparto, segnando un passo avanti, anche se non privo di controversie.

A quanto ammontano gli aumenti

Le principali disposizioni dell’accordo riguardano un aumento salariale per l’intero settore scolastico, con i seguenti valori:

  • Un aumento medio di 124 euro per i docenti.
  • Un incremento di 97 euro per il personale Ata, che include dagli amministrativi ai bidelli.
  • Il maggior aumento spetta ai dirigenti amministrativi (Dsga), con un incremento di 190 euro al mese.

Inoltre, ci sono novità per i precari docenti e Ata, che otterranno giorni di permesso (3) retribuiti per motivi personali o familiari. Il nuovo contratto stabilisce anche i ruoli dei futuri docenti tutor.

L’accordo raggiunto rappresenta un importante passo avanti nel miglioramento delle condizioni di lavoro e delle tutele per il personale del comparto istruzione, università e ricerca.

Zangrillo: “Passo fondamentale per migliorare le condizioni di lavoro”

“Si tratta – dice il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo – di un passo fondamentale per il miglioramento delle condizioni di lavoro in un settore cruciale per la crescita del Paese”. Novità di rilievo è l’introduzione del lavoro agile, che viene regolamentato anche per questo comparto.

“Abbiamo un primo appuntamento, a settembre, con la Nadef”, ha proseguito il ministro. “Incontrerò il ministro Giorgetti per comprendere il perimetro finanziario entro il quale potremo muoverci. L’attenzione verso il lavoro pubblico, centrale nell’agenda del governo, è massima, ma ricordo che per chiudere l’ultima tornata contrattuale ci sono volute quattro leggi di bilancio. In quella del 2023 non c’erano risorse, perché era urgente sostenere imprese e famiglie in difficoltà a causa del caro energia e dell’aumento dell’inflazione

Critiche dalla Uil

L’accordo per il rinnovo del contratto non ha soddisfatto tutti i partecipanti all’incontro, poiché la Uil scuola ha deciso di non firmare l’accordo. Le ragioni di tale decisione possono essere individuate in diversi punti considerati controversi, come la questione della mobilità, la mancata valorizzazione del personale Ata, la precarizzazione del lavoro delle segreterie, l’assenza di riferimenti alle scuole italiane all’estero e la sezione relativa alle relazioni sindacali.

Il presidente Antonio Naddeo ha sottolineato che tali critiche non sono state sollevate durante il tavolo di confronto. Tuttavia, il segretario Rino Di Meglio ha criticato le risorse finanziarie considerate scarse e insufficienti per coprire l’aumento del costo della vita. Nonostante l’accordo raggiunto, ora si richiede l’avvio immediato di un dialogo per il contratto relativo al periodo 2022-2024.