Boeri: “Chi ha 35 anni andrà in pensione dopo i 70”

Si lavorerà più a lungo, ma le pensioni saranno più basse

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Redazione

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Tito Boeri, presidente dell’Inps, lo aveva detto nel momento in cui l’Istituto fece le proprie proposte per una riforma del sistema pensionistico: “Senza una correzione in senso di maggiore equità e senza l’istituzione di un reddito minimo, si rischia la povertà per chi perde il lavoro dopo i 50 ed un sistema penalizzante per i giovani di oggi”. Ora torna alla carica, e per essere più chiaro – dopo aver spalleggiato i pensionati delusi – disegna un futuro a tinte fosche per gli attuali under 40, diciamo i ragazzi nati dal 1980 in poi. E pazienza se non farà piacere al governo o a Lamberto Dini.

Numeri

Chi oggi ha 35 anni prenderà una pensione più bassa del 25% rispetto a quella delle generazioni che li hanno preceduti (per esempio, i nati intorno al 1945) pur lavorando almeno fino a 70 anni (sorte che toccherà al 40% dei lavoratori) ma anche fino a 75 anni, cosa che capiterà a molti “nell’ipotesi di un tasso di crescita del Pil dell’1%”. L’importo medio delle pensioni anticipate da 2.380 a 1.840 euro. Il dato tiene conto anche degli anni di percezione dell’assegno, quindi considera il fatto che i giovani di oggi avranno la pensione per meno anni rispetto ai genitori.

Proiezioni

Secondo le proiezioni Inps per i lavoratori classe 1980 solo il 38,67% la prenderà prima dell’età di vecchiaia, che per gli attuali 35enni significa nel 2050 a 70 anni di età. Sarà più basso quindi il trasferimento pensionistico complessivo (perché percepito per meno anni), ma anche il tasso di sostituzione medio rispetto alla retribuzione che sarà intorno al 62%. Si lavorerà più a lungo – ha detto Boeri – anche in rapporto alla speranza di vita. Le pensioni saranno del 25% più basse di quelle di oggi tenendo conto degli anni di percezione» e ci saranno, a fronte di una crescita del Pil all’1% e di possibili interruzioni di carriera, “problemi di adeguatezza” dell’importo. Con il sistema contributivo inoltre, se non si metterà in campo uno strumento di sostegno contro la povertà come il reddito minimo, ci saranno “problemi per chi perderà il lavoro sotto i 70 anni”.