Banche, l’allarme della Cisl: in 8 anni persi 44mila posti di lavoro

In otto anni sono andati persi 44mila posti di lavoroa causa della mancata riforma del sistema bancario

Una emorragia che non si arresta: così la Cisl ha descritto il forte calo dell’occupazione nel comparto bancario. In 8 anni il conto è salatissimo: sono andati in fumo 44mila posti di lavoro, di cui 13.500 solo nel 2017. Alla fine del 2009 i bancari erano più di 330 mila, nel 2017 sono scesi quasi a 286mila.

“Al Nord abbiamo perso un addetto su 10, al Sud quasi 2 su 10”, denuncia il segretario generale, Giulio Romani che sottolinea come siano “maturi” i “tempi per una riforma che tuteli il risparmio, il lavoro e che rilanci l’occupazione”.

“Nessuno venga più a dirci che il personale costa troppo”, aggiunge ancora Romani che invita a riconoscere “tangibilmente” lo “straordinario apporto dei dipendenti” per cui “il tempo dei tagli economici e occupazionali è finito, è ora di coinvolgere i lavoratori negli organi di controllo delle banche”.

Quanto al rilancio occupazionale, spiega il responsabile dell’Ufficio Studi di First Cisl, Riccardo Colombani, si tratta di “una priorità, poiché dal 2009 abbiamo avuto flessioni a doppia cifra in tutte le aree del Paese, anche se una lettura superficiale delle rilevazioni della Banca d’Italia può trarre in inganno, indicando illusori incrementi in province come Torino o Bergamo, che nell’ultimo anno sembrano cresciute l’una di 3.000 e l’altra di 500 addetti, mentre non è così”.

“Il problema – continua Colombani – è che per il 2017 la vigilanza ha attribuito alla provincia della nuova capogruppo gli addetti delle ex direzioni delle banche che sono state oggetto di integrazione, per cui chi lavora nelle ex sedi delle venete è conteggiato come fosse a Torino, sede legale di Intesa Sanpaolo, chi sta negli ex uffici centrali di Banca Marche e di Etruria è sul conto di Bergamo, sede di Ubi, chi è nelle direzioni delle tre casse acquisite da Cariparma è contabilizzato a Parma. Stimando opportuni correttivi sulle varie regioni coinvolte, riteniamo realistico affermare che in otto anni il Nord Ovest ha perso poco meno dell’11% dei suoi bancari, il Nord Est il 12,5% circa, l’Italia Centrale poco più del 16% e il Mezzogiorno quasi il 17%, mentre nel solo 2017 il Sud è sceso più del 5% contro un calo di poco superiore al 4% al Nord, con il Centro anche in questo caso collocato su un valore intermedio”, conclude il responsabile.

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