Anche per colf e badanti l’esonero contributi per le mamme

L'esonero contributi Inps 2021 si applica anche nel 2022 alle lavoratrici madri impiegate nel settore domestico: le indicazioni dell'Inps per i datori di lavoro.

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Per le lavoratrici madri dipendenti del settore privato un esonero contributivo pari al 50% del dovuto nell’anno 2022. È quanto è stato introdotto dall’articolo 1 comma 137 della Manovra Draghi del 2021 (la Legge numero 234 del 30 dicembre 2021).

Esonero contributi Inps per lavoratrici madri

Tale esonero contributivo scatta, per un periodo massimo di un anno, a partire dalla data del rientro nel posto di lavoro dopo il godimento del congedo obbligatorio di maternità.

La normativa si applica alle lavoratrici domestiche madri che siano rientrate al lavoro nel periodo compreso fra l’1 gennaio 2022 e il 31 dicembre 2022. Eventuali cause che possano avere posticipato il rientro al lavoro (come ad esempio ferie, malattia e permessi retribuiti, purché senza soluzione di continuità) fanno slittare in avanti il termine.

L’Inps fa chiarezza richiamando le istruzioni operative già espresse con la Circolare numero 102 del 2022 e con recente Messaggio numero 1552 del 28 aprile 2023.

Sono i datori di lavoro di colf, badanti e altre collaboratrici domestiche a dover avanzare la domanda per conto della lavoratrice interessata all’applicazione dell’esonero contributivo.

Fare domanda per l’esonero contributivo Inps

La domanda si propone direttamente sul portale dell’Inps al seguente percorso:
Home Page > sezione “Imprese e Liberi Professionisti” che si trova in alto a destra > “Esplora Imprese e liberi professionisti” > “Strumenti” > “Portale delle Agevolazioni (ex DiResCo)” > “Utilizza lo strumento”.

A questo punto è necessario autenticarsi con la propria identità digitale: SPID almeno di Livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di Identità Elettronica).

Il datore di lavoro deve poi selezionare la voce “LD –Richiesta Esonero Contributivo per Madri Lavoratrici” così da poter procedere all’inserimento della domanda.

L’Inps informa che “in caso di accoglimento dell’istanza di esonero, per i trimestri per i quali è già stata versata la contribuzione in misura piena, è prevista la restituzione al datore di lavoro del 50% della quota a carico della lavoratrice madre da rimborsare alla stessa”. Sarà sempre il datore di lavoro che dovrà presentare la domanda in via telematica attraverso le modalità previste in caso di contribuzione eccedente (si consulti a tal proposito la circolare numero 170 del 2011).

L’Inps precisa che per avere un riscontro immediato circa l’accoglimento della domanda è possibile inserire il protocollo della richiesta di maternità. Diversamente l’istanza verrà messa in stato di “verifica” da parte della sede Inps territorialmente competente. Terminata la procedura di presentazione della domanda di esonero il datore di lavoro può scaricarne la ricevuta in formato PDF. Tutte le informazioni relative allo stato di lavorazione sono consultabili sul portale dell’Istituto.

Una volta che la domanda di esonero sia stata accolta, il datore di lavoro potrà generare gli Avvisi PagoPA ricalcolati dal Portale dei pagamenti.

Per approfondire, per consultare le tabelle relative a retribuzione oraria e relativo importo contributivo e per conoscere aliquote e coefficienti di ripartizione si rimanda al Messaggio Inps numero 1552 del 28 aprile 2023.

Esonero contributi 2023

Per quanto riguarda invece l’importo dei contributi con esonero del 50% per l’anno 2023 si rimanda alla Circolare Inps numero 13 del 2023.

Lo Stato cerca di venire incontro alle esigenze delle lavoratrici domestiche madri, ma anche a quelle dei datori di lavoro. Anche quest’anno è possibile scaricare parte dei costi di colf e badanti in sede di dichiarazione dei redditi. Costi che nel 2023 hanno registrato aumenti considerevoli. Per questo motivo il governo è al lavoro su una nuova proposta per rendere più conveniente il lavoro di colf e badanti.