Ricatti hard online: come difendersi dalle truffe in chat

I siti di incontri per single sono sempre più frequentati. Eppure le chat possono nascondere delle truffe: ecco come difendersi dai ricatti hard online

Meetic, Be2, edarling, One date: gli incontri nell’era di Internet avvengono sempre più di frequente online. Nelle chat per single si può scegliere un partner da una sorta di menu alla carta, come al ristorante. Gli iscritti sono infatti schedati in base alle proprie caratteristiche: genere, età, preferenze sessuali, città di residenza, lavoro, colore dei capelli e degli occhi, reddito, hobby, eccetera. Naturalmente non c’è alcuna garanzia che le informazioni siano veritiere: ad esempio è possibile imbattersi in qualcuno che dice di essere libero, mentre in realtà ha già una relazione o è sposato. Oppure, ancora peggio, si rischia di essere vittime di una truffa vera e propria.

Lo schema è sempre uguale: un uomo comincia a chattare con una donna, a volte minorenne, e la convince a spogliarsi o a masturbarsi davanti alla webcam. Subito dopo scatta il ricatto: o la vittima paga o il video sarà diffuso in rete, su Youtube e sui social network, rovinandole la reputazione. Di solito il ricattatore ha già tra i suoi contatti alcuni degli amici delle vittima, rintracciati ad esempio su Facebook, al primo posto tra le piattaforme più utilizzate per adescare, insieme a Chatroulette.com. In questo modo sarà più facile esercitare una pressione concreta sulla malcapitata affinché ceda alla richiesta di inviare il denaro. E spesso la truffa funziona perché le vittime, per vergogna o paura, acconsentono a pagare la cifra richiesta e non denunciano il fatto.

Secondo il vice questore della Polizia Postale, il numero di denunce non corrisponde infatti che in minima parte ai ricatti realmente avvenuti. In ogni caso, in poco meno di un anno, le denunce di truffe in chat sono arrivate in Italia a circa un centinaio. Spesso i ricattatori fanno parte di vere e proprie organizzazioni criminali: con un’indagine partita dalle segnalazioni di diverse vittime residenti in Emilia Romagna, le forze dell’ordine sono risalite ad una banda di stanza in Costa d’Avorio. Come comportarsi nel caso in cui si diventi vittime di un simile imbroglio? Ovviamente non bisogna cedere al ricatto: segnalate la truffa sul sito della Polizia Postale, attivo 24 ore al giorno, formalizzando poi la denuncia al commissariato di zona più vicino.

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