Il caldo africano che stiamo fronteggiando ha effetti non soltanto sul nostro corpo. Anche i dispositivi tecnologici che usiamo ogni singolo giorno faticano a funzionare al meglio in queste condizioni.
Chiunque faccia un utilizzo costante e massiccio del proprio smartphone, non soltanto per controllare Instagram e TikTok, si sarà reso conto di quanto sia rallentato e surriscaldato. Problemi anche per le batterie, che durano molto meno di quanto dovrebbero. Ecco come intervenire per aiutare smartphone, tablet e non solo, risparmiando un po’ di soldi, non dovendo sostituire elementi danneggiati all’interno, fusi dall’afa.
Caldo: smartphone a rischio
Nessun rischio esplosione per smartphone e batterie, a meno che non ci siano altri danni di fabbrica, come accaduto in passato in casi clamorosi. Il vero ostacolo da fronteggiare è rappresentato dall’invecchiamento precoce dei dispositivi.
Il clima che stiamo fronteggiando ha un impatto enorme sui componenti interni dei dispositivi elettronici che usiamo ogni giorno. Dalla batteria alla scheda madre, fino ai semplici connettori. Si consiglia quindi un controllo regolare delle condizioni, ma soprattutto una certa cura nel riporli in aree all’ombra.
Discorso che vale anche per i propri computer portatili, che di colpo potrebbero apparirvi quasi da buttare, per quanto rallentati. Ma perché il rischio esplosione non esiste più? Ne ha parlato Luigi Piegari, professore del Politecnico di Milano: “Oggi gli smartphone hanno un sistema di auto protezione, che li porta a spegnersi”.
L’invecchiamento dei prodotti tecnologici raddoppia ogni 10 gradi. Per questo motivo, spiega l’esperto, uno smartphone sottoposto a temperature di 50 gradi per una settimana, subisce un impatto identico a quello accumulato per due mesi. Un discorso in realtà valido anche per le batterie delle auto, seppur in minor misura.
Come proteggere lo smartphone dal caldo
Con il caldo record di questi giorni non si fatica a credere che il proprio smartphone non riesca a raggiungere il tardo pomeriggio con una decente dose di batteria. Quest’ultima si prosciuga rapidamente, considerando come svariate città abbiano superato i 40°C.
Subendo questo effetto in maniera costante, la capacità di rimanere in carica diminuisce regolarmente, fino a costringere alla sostituzione. Per evitare di spendere soldi, ma soprattutto di rovinare i componenti interni del proprio dispositivo, dovremmo mettere in pratica dei comportamenti intelligenti.
Il proprio telefono va tenuto in un posto fresco, se possibile, o comunque all’ombra. Soffrirà magari l’impatto dell’afa ma non avrà il sole diretto puntato sulla scocca o il display. Quando usciamo dall’abitacolo dell’auto, ricordiamo sempre di portare con noi i dispositivi.
Per quanto sia comodo, inoltre, sarebbe il caso di evitare di fissare lo smartphone al parabrezza per usare il navigatore. L’esposizione costante ai raggi del sole, il cui impatto è aumentato dal vetro, potrebbe spingere a uno spegnimento automatico in circa 20 minuti.
Sempre meglio usare il caricabatterie fornito dall’azienda nella box del cellulare. È infatti di certo compatibile con i valori del dispositivo, o per meglio dire con quelli della batteria installata. E se si è in strada? Usarlo il meno possibile, regolando il livello di luminosità e impostando il risparmio della batteria. Fare in modo, dunque, che “lavori” al minimo delle sue potenzialità.