5G, piano Usa contro Huawei: “Acquisire quote di Nokia e Ericsson”

La proposta del Procuratore Usa William Barr per contrastare l'espansione del gigante orientale dell’high-tech

Una partita delicatissima quella sul 5G, particolarmente cara al Presidente degli Stati Uniti Trump che ha promesso e mantenuto battaglia nei confronti del “nemico”  Huawei, il produttore cinese che continua a rappresentare lo spauracchio cyber per la sicurezza nazionale di Washington.

Gli Usa dovrebbero acquisire una quota di controllo in Ericsson e Nokia per contribuire alla nascita di un concorrente europeo di Huawei.

La proposta – pensata per indebolire il ruolo di Huawei, che ad oggi vende circa un terzo di tutte le apparecchiature di rete a livello globale, tanto più che non ci sono campioni tecnologici americani nel settore delle reti Tlc-  arriva da William Barr, procuratore generale degli Stati Uniti  che sottolinea la necessità di “mettere il nostro grande mercato e i nostri muscoli finanziari dietro una o entrambe le aziende per renderle un concorrente molto più forte ed eliminare le preoccupazioni sul potere” di Huawei. 

IL PIANO PER BATTERE HUAWEI – L’espansione del gigante orientale dell’high-tech è vista con sospetto perché “se la Cina stabilirà il dominio esclusivo sul 5G, sarà in grado di dominare le opportunità derivanti da una straordinaria gamma di tecnologie emergenti, che dipenderanno e si intrecciano con la piattaforma 5G“.
 

Tra l’altro, Nokia e Ericcson erano già state tirate in ballo nei giorni scorsi da Larry Kudlow, consigliere economico della Casa Bianca, che le aveva indicate come possibili interlocutrici di un progetto attraverso il quale, dietro spinta di Trump, Microsoft, Dell e At&T vogliono sviluppare una tecnologia in grado di ridurre il dominio della concorrenza cinese, accusata apertamente da Washington di voler utilizzare il 5G come “cavallo di Troia” per prendere il controllo dei sistemi di sicurezza dell’Occidente.

5G, IL PIANO DELL’UE –  Proprio a fine gennaio, L’UE ha dettato  le linee guida per la creazione della rete 5G europea, raccomandando ai Paesi membri di limitare con misure ad hoc l’interferenza di fornitori extra-europei “a rischio”.

Fra indicazioni date da Bruxelles – che ha chiesto agli Stati di applicare le misure chiave entro il 30 aprile. la necessità di valutare il profilo di rischio dei fornitori, diversificandoli ed applicando limiti per quelli ritenuti più rischiosi, anche attraverso la loro esclusione da asset strategici, come l’accesso e la gestione delle reti.