È stata firmata oggi dal ministro della Salute Roberto Speranza una nuova ordinanza con cui si rinnovano le misure restrittive per alcune Regioni italiane.
La ripartizione per zone
Si tratta delle misure contenute nel precedente provvedimento del 10 novembre per le Regioni Basilicata, Liguria e Umbria, che restano in zona arancione, e per la Provincia Autonoma di Bolzano, che resta in zona rossa.
La nuova ordinanza è valida fino al 3 dicembre 2020, ferma restando la possibilità di nuova classificazione prevista dal Dpcm 3 novembre.
La ripartizione delle Regioni nelle diverse aree è quindi:
- zona gialla: Lazio, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto
- zona arancione: Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Liguria, Puglia, Sicilia, Umbria
- zona rossa: Abruzzo, Calabria, Campania, Lombardia, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano.
L’ordinanza arriva lo stesso giorno in cui, dopo lo screening di massa, l’Alto Adige revoca il lockdown totale. E i morti per Covid in Italia schizzano a +853 morti rispetto a ieri.
Un dato agghiacciante, ma che va in parallelo con la contrazione del rapporto positivi/test, che scende al 12,3%: un dato incoraggiante, unito al fatto che per la prima volta dall’inizio della seconda ondata calano i ricoverati con sintomi.
Stop agli allevamenti di visoni
Sempre oggi, Speranza ha firmato una seconda ordinanza che dispone la sospensione delle attività degli allevamenti di visoni su tutto il territorio italiano fino alla fine del mese di febbraio 2021, quando verrà effettuata una nuova valutazione sullo stato epidemiologico da Covid-19.
Come vi avevamo spiegato qui, i visoni sono considerati animali a grave rischio contagio verso l’uomo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, da giugno 2020 sono almeno 214 gli esseri umani che in Danimarca hanno contratto varianti di Covid-19 legate ai visoni di allevamento.
Pur essendo il numero degli allevamenti in Italia molto ridotto rispetto ad altri Paesi europei, il Governo ha stabilito comunque di seguire il principio della massima precauzione in osservanza del parere espresso dal Consiglio Superiore di Sanità.
Secondo l’ordinanza, in caso di sospetto di infezione, le autorità locali competenti dispongono il sequestro dell’allevamento, il blocco della movimentazione di animali, liquami, veicoli, attrezzature e l’avvio di una indagine epidemiologica. In caso di conferma della malattia, i visoni dell’allevamento devono essere abbattuti.