Zona gialla e riaperture: la data e la roadmap per ristoranti, palestre e cinema

Tre le date da ricordare: 26 aprile, 15 maggio e 1 giugno

Le date da ricordare sono tre: 26 aprile, 15 maggio, 1 giugno. Insieme rappresentano la roadmap delle riaperture che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha illustrato nel corso della conferenza stampa di venerdì.

Aperture dal 26 aprile, quali sono

Si tratta della data a partire dalla quale sarà possibile, per le regioni che presentano i requisiti adatti, entrare in zona gialla. Ma sarà una zona gialla “rafforzata”, perché, certo, alcune attività fino a oggi chiuse solleveranno finalmente le serrande, ma pur sempre a specifiche condizioni.

Dal questo mese quindi via libera all’insegnamento: elementari, medie e superiori riprenderanno le lezioni in presenza. Nell’ultimo caso, tuttavia, al 50%. La zona rossa non sarà una scriminante per elementari e medie, mentre, nel caso delle superiori, il rischio più elevato comporterà un ritorno all’insegnamento tramite videochiamata. La didattica a distanza dovrebbe andare in soffitta anche nel caso dell’università.

Ricominciano le attività di ristorazione: anche a cena. Gli spettacoli (anche teatri e cinema) ritorneranno, di sicuro all’aperto. Non è chiaro se saranno consentiti anche al chiuso: nel caso di un esito favorevole, saranno probabilmente da rispettare limiti di capienza.

In questi ultimi due casi, un potenziale argine alla fruizione sarà il coprifuoco, che resterà in vigore, come adesso, fino alle 22.

Aperture dal 15 maggio, quali sono

Dalla metà del prossimo mese semaforo verde per piscine e stabilimenti balneari.

Aperture da giugno in poi, quali sono

Dall’1 giugno ci si potrà tornare ad allenare nelle palestre. Attualmente al palo, le attività fieristiche ricominceranno in estate e di preciso dall’1 luglio. Entrambe le date sono state fornite dal ministro Speranza in conferenza e sono quindi da ritenere assolutamente attendibili.

La ripartenza è anche il risultato della campagna di vaccini, soprattutto considerate le prospettive future su questo fronte, che a dire del premier sarebbero incoraggianti: “Se i comportamenti sono osservati, e sulla campagna vaccinale non ho dubbi che sarà sempre meglio – ha detto l’inquilino di Palazzo Chigi- la possibilità che si torni indietro è molto bassa e in autunno la vaccinazione sarà molto diffusa”.

Il punto è tutto nelle parole di Draghi: si ricomincia certo, almeno in parte. Ma si andrà comunque con i piedi di piombo: mascherine e distanziamento restano imperativi.