Sarà capitato a tutti di trovarsi alle prese con un vicino che proprio non riesce a non farsi sentire.
Le mura domestiche fungono da divisorio tra un appartamento e l’altro, ma ci sono quelle pareti “in comune” con il nostro dirimpettaio e dove mattoni e calcestruzzo non sempre sono sufficienti a isolare schiamazzi e toni concitati.
Episodi isolati possono passare, ma se musica o tv ad alto volume – soprattutto in fasce orarie dedite al riposo – sono la regola, è tutta un’altra storia. In questo caso infatti, viene meno il concetto di casa come luogo confortevole e in cui isolarsi dal caos dell’esterno.
Situazioni come queste vengono affrontate e risolte (quando possibile) all’interno delle mura condominiali, ma a volte possono degenerare in veri e propri conflitti che possono portare anche a liti giudiziarie. Si va infatti dal semplice risarcimento del danno in via civilistica con ordine di cessazione di reato dei comportamenti illegittimi, fino al reato di disturbo per la quiete pubblica che scatta però quando a essere molestate sono tante persone e non il singolo individuo.
Come ci si può difendere dai vicini rumorosi? Le soluzioni sono diverse e dal punto di vista legale, si può ricorrere ad esempio all’utilizzo della classica lettera di diffida che però richiede un costo. Per essere scritta e perché abbia un valore legale infatti, la lettera deve essere redatta da un avvocato che esercita la professione e che, di conseguenza deve essere pagato per la prestazione.
Restano i metodi un po’ più tradizionali e che possono fungere da “avvertimento”. Sbattere il pugno contro il muro o il manico di scopa contro il soffitto, possono essere una soluzione soft, ma anche piuttosto “chiara”. In questo modo, pur non ricorrendo a metodi poco ortodossi, si avverte gentilmente il proprio vicino che i rumori provocati sono molesti e che sarebbe il caso di porvi fine. Il passo successivo è quello di un confronto pacifico faccia a faccia: sarà capitato a tutti, in un momento di esasperazione causata dal continuo e incessante baccano, di recarsi direttamente dietro la porta del vicino e di fargli notare che voci e rumori sono diventati troppo alti e per questo sono fastidiosi.
Non si può ricorrere a ingiurie e minacce, ma il codice penale stabilisce che non è punibile “chi ingiuria o diffama una persona nello stato di ira determinato da un fatto ingiusto altrui e subito dopo di esso”. In breve: è bene non perdere tempo e segnalare al proprio vicino e fin da subito, la propria irritazione di fronte al continuo baccano.