Vaccini over 50, colpo di scena: cade l’obbligo con la fine dello stato di emergenza?

Non è detto che, con la fine dello stato di emergenza, decada anche l'obbligo vaccinale per gli over 50

Molti stanno dando per scontato che a marzo, con la fine dello stato di emergenza, probabilmente assisteremo al decadimento di tutte le restrizioni, compreso l’obbligo vaccinale per gli over 50. Nelle ultime ore, però, le autorità hanno palesato una posizione ben diversa, annunciando una possibile nuova proroga.

Obbligo vaccinale over 50: nuova proroga in arrivo?

Sono ancora tanti, forse troppi, gli over 50 che non si sono vaccinati. Nonostante le multe annunciate dall’Agenzia delle Entrate (qui qualche info in più sui primi invii), molti di fatto stanno abbracciando l’idea che, una volta superata la fase emergenziale – in scadenza il 31 marzo – anche l’obbligo vaccinale verrà meno.

Sulla questione, però, si è espresso recentemente Andrea Costa, sottosegretario di Stato al Ministero della Salute nel governo Draghi, che ai microfoni di 24 Mattino su Radio 24 ha dichiarato: “L’obbligo vaccinale per gli over 50 è fino al 15 giugno. Valutiamo quali saranno i dati delle prossime settimane e poi alla scadenza dell’obbligo, il governo farà le dovute valutazioni. Non si può escludere una proroga”.

Quanti sono ancora gli over 50 non vaccinati

Stando agli ultimi dati messi a disposizione dal Governo, sono ancora 1,3 milioni gli over 50 non vaccinati in Italia. Dalle tabelle aggiornate del report settimanale sulle vaccinazioni (aggiornato al 18 febbraio 2022 e consultabile qui), è infatti emerso che:

  • gli over 80 in attesa di prima dose o unica dose (a meno dei guariti) sono 128.950, il 2,80% del totale;
  • i soggetti di età compresa tra 70 e 79 anni, in attesa di prima dose o unica dose (a meno dei guariti) sono 249.971, il 4,15% del totale;
  • i soggetti di età compresa tra 60 e 69 anni, in attesa di prima dose o unica dose (a meno dei guariti) sono 364.274, il 4,84% del totale;
  • i soggetti di età compresa tra 50 e 59 anni, in attesa di prima dose o unica dose (a meno dei guariti) sono587.814, il 6,10% del totale.

Cresce ancora la percentuale dei non vaccinati se si guarda la fascia di età 40/49 anni, con un totale di 838.895 persone (il 9,55%) che non ha ricevuto nemmeno la prima dose. Questa è la categoria più critica, per quanto riguarda gli adulti, preceduta solo dai minori di età compresa tra i 5 e gli 11 anni: sono infatti 1.682.387 i bambini che non hanno ancora fatto il vaccino. Nonostante l’approvazione di Pfizer per i più piccoli (e gli effetti resi subito noti, consultabili qui) il 46,02% non ha ricevuto nemmeno la prima dose.

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Fine stato di emergenza e proroga obbligo vaccinale: i nodi da sciogliere

Il 30 gennaio 2020, in seguito alla segnalazione da parte della Cina (31 dicembre 2019) di un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota (poi identificata come un nuovo coronavirus Sars-CoV-2) nella città di Wuhan, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale l’epidemia di coronavirus in Cina. Il giorno successivo il Governo italiano, dopo i primi provvedimenti cautelativi adottati a partire dal 22 gennaio, tenuto conto del carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia, ha proclamato lo stato di emergenza e messo in atto le prime misure contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale.7

Col passare dei mesi abbiamo poi assistito a continue proroghe e modifiche delle restrizioni in atto, dall’introduzione del sistema colori all’ultimo rinvio dello stato di emergenza nazionale. A tal proposito, il Consiglio dei MInistri n. 51, in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, ha prorogato fino al 31 marzo 2022 lo stato di emergenza.

Come abbiamo già detto, molte restrizioni, come l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso, verranno meno (qui il calendario delle riaperture), ma l’allentamento delle disposizioni anti contagio non riguarderà – molto probabilmente – l’obbligo vaccinale. Resta da capire, dunque, come questa decisione si andrà a conciliare con l’obbligo di Green pass a lavoro, gli accessi non più limitati in locali e luoghi pubblici, e le multe irrogate dal Governo.

Se un no vax potrà comunque andare ovunque, senza dover dimostrare di essere vaccinato, sarà davvero invogliato a vaccinarsi se l’unica conseguenza sarà una multa da 100 euro (che tra l’altro pare tardi ad arrivare)?