Vaccino Covid, la prima azione per risarcimento danni: come partecipare

Pur riconoscendo l'assoluta necessità della vaccinazione contro il Covid, il Codacons ha intrapreso la prima azione risarcitoria contro i danni da vaccino

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Miriam Carraretto

Giornalista di attualità politico-economica

Da vent'anni giornalista e caporedattrice per varie testate nazionali, è autrice di libri e contributi su progetti di sviluppo in Africa e fenomeni sociali.

I vaccini sono sicuri, efficaci e assolutamente indispensabili per mettere fine alla pandemia. Nessun ragionamento può essere fatto sull’attuale stato dell’emergenza sanitaria prescindendo da questo punto di partenza.

Ad oggi, solo in Italia, sono state somministrate 87,6 milioni di dosi, di cui 43,8 con vaccinazione completa, che corrisponde all’81% della popolazione over 12. Nel mondo, i vaccini sono arrivati a quota 6,67 miliardi, di cui 2,84 con ciclo completo, pari al 36,4%.

Sul fronte green pass obbligatorio (qui la guida definitiva delle regole sul lavoro), intanto, nonostante le proteste dei lavoratori portuali di Trieste ma non solo, superano quota 100 milioni i certificati verdi scaricati in Italia: 100.595.790 è il totale dei pass Covid-19 emessi fino a ieri, con un incremento rispetto al giorno precedente di 773.829.

Vaccino Covid, quante sono davvero le reazioni avverse

Gli effetti della vaccinazione di massa sono al momento incontrovertibili: come dimostrato nell’ultimo monitoraggio settimanale Iss, i nuovi contagi Covi in Italia negli ultimi 7 giorni sono 29 su 100mila abitanti, tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale al 4,6%, quello in terapia intensiva al 4,1%. Sono inoltre 581mila le persone che hanno ricevuto una terza dose, il 7,67% della popolazione per cui è prevista la dose aggiuntiva.

Secondo quanto riportato nell’ultimo Rapporto sulla sorveglianza dei vaccini elaborato dall’Aifa e datato 26 settembre, ad oggi sono 120 le segnalazioni di reazioni avverse al vaccino ogni 100mila dosi somministrate, indipendentemente dal vaccino e dalla dose.

Le segnalazioni riguardano come ovvio soprattutto Pfizer, essendo il più somministrato, e solo in minor misura AstraZeneca e Moderna, mentre il Johnson & Johnson risulta meno utilizzato. L’andamento delle segnalazioni e i relativi tassi sono sostanzialmente stabili nel tempo, con una lieve flessione attesa nel periodo estivo.

Nel periodo in esame, circa il 46% del totale delle dosi somministrate è stato utilizzato per completare il ciclo vaccinale, prevalentemente con il Pfizer. E in contemporanea è iniziata la somministrazione della terza dose, per la quale è stata effettuata 1 sola segnalazione nel periodo. Il tasso di segnalazione nella fascia di età tra i 12 e i 19 anni è di 24 eventi avversi ogni 100mila dosi somministrate.

La maggior parte degli eventi avversi segnalati sono classificati come non gravi (85,4% circa) e si risolvono completamente. Solo in minor misura sono gravi (14,4%), con esito comunque in risoluzione completa o miglioramento nella maggior parte dei casi.

Per tutti i vaccini, gli eventi avversi più segnalati sono febbre, stanchezza, cefalea, dolori muscolari/articolari, reazione locale o dolore in sede di iniezione, brividi e nausea.

La prima azione di richiesta risarcimento danni per i danni da vaccini Covid

Da queste stesse premesse (che ribadiamo sono oggettive) parte il Codacons, che tuttavia ha deciso di far partire la prima azione di risarcimento per danni permanenti da vaccinazione anti-Covid.

L’associazione dei consumatori si dice “fortemente favorevole” al proseguimento della compagna vaccinale, ribadendo la sua convinzione riguardo all’importanza del vaccino “quale unica reale possibilità a disposizione al fine di tutelare la salute collettiva”. Allo stesso tempo, però, intende tutelare i cittadini che riportino danni permanenti e comprovati dopo aver ricevuto la somministrazione dei vaccini Covid autorizzati in Italia.

Il caso da cui è partita l’azione di Codacons

L’azione risarcitoria, la prima in assoluto, è partita dopo la segnalazione da parte di un cittadino romano di 46 anni che, poco dopo la somministrazione del vaccino Johnson & Johnson presso una farmacia, è stato colpito da ictus. Ricoverato d’urgenza in ospedale, tuttora il paziente risulta in terapia per il recupero.

L’uomo si è sottoposto a vaccino Janssen il 6 agosto scorso. A distanza di poche ore, ha iniziato ad accusare i primi malori, tra cui dolore al braccio e una paresi sul lato sinistro del viso in prossimità della bocca, che gli impediva di parlare correttamente. Poi è svenuto. All’arrivo dei soccorsi, il braccio e tutta la parte sinistra del corpo erano totalmente paralizzati e privi di sensibilità.

Al pronto soccorso è stato diagnosticato un “ictus cerebrale ischemico a carico dell’emisfero destro” ed è stata effettuata una trombolisi per via endovenosa. Successivamente, il paziente è stato trasferito in una clinica per la riabilitazione neuromotoria, dove tuttora è ricoverato, ancora con difficoltà deambulatorie, motorie, sensitive e del linguaggio.

Nella perizia medica condotta per conto del Codacons, cui il paziente ha chiesto assistenza legale, si legge che “appare evidente come la circostanza della procedura vaccinale possa avere rappresentato il ‘primum movens’ di un episodio tromboembolico.

Un fattore scatenante, dunque, come peraltro già evidenziato nella letteratura scientifica, in un soggetto sano, di 46 anni, privo di importanti ed evidenti fattori di rischio: soggetto non fumatore, non bevitore, non uso a sostanze stupefacenti, non diabetico, non iperteso, non in sovrappeso (peso kg 70, altezza cm 174), non con predisposizioni genetiche, né familiarità per malattie tromboemboliche o per alterazioni del sistema emocoagulativo.

Dunque, dalla documentazione medica risulta confermata l’ipotesi secondo la quale il vaccino ha potuto determinare, anche in termini di concausa, l’inizio di una trombosi.

Come funziona la richiesta di risarcimento danni Covid

L’azione legale di Codacons ora si muove verso una formale richiesta di indennizzo, ai sensi della legge 210/92, che riconosce un risarcimento ai cittadini vittime di danni da vaccinazione.

La legge prevede infatti che “chiunque abbia riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, ha diritto ad un indennizzo da parte dello Stato, alle condizioni e nei modi stabiliti dalla presente legge”.

Con sentenza n. 268 del 2017 la Corte Costituzionale ha anche confermato l’orientamento espresso in precedenza, ribadendo la possibilità di estendere la richiesta di indennizzo non solo nel caso di vaccini obbligatori ma anche quelli “fortemente raccomandati” mediante specifiche campagne informative svolte da autorità sanitarie e mirate alla tutela della salute, non solo individuale, ma anche collettiva.

In caso di rifiuto a riconoscere l’indennizzo previsto dalla normativa, scatterà una formale causa in tribunale contro il Ministero della salute per far ottenere al cittadino danneggiato dal vaccino il risarcimento cui ha diritto.

Il punto è – sostiene il Codacons – che laddove, a causa della somministrazione del vaccino Covid, si siano riscontrate conseguenze negative e permanenti per l’integrità psico-fisica è necessario che lo Stato tuteli e ristori adeguatamente il cittadino per il danno subito mediante gli strumenti consentiti dalla legge.

Risarcimento danni per danni da vaccino Covid, il modulo online

Per questo l’associazione mette a disposizione un modulo di pre-adesione (lo trovate qui) con il quale chi si è sottoposto alla vaccinazione riportando danni permanenti, lievi o gravi, può segnalarlo, allegando adeguata documentazione sanitaria o accertamento medico-legale, che verranno valutati dai sanitari e legali incaricati.

La pre-adesione non comporta l’obbligo né il diritto di aderire all’eventuale richiesta. Per pre-aderire gratuitamente, senza impegno, all’iniziativa ed essere aggiornati dal Codacons riguardo gli sviluppi della vicenda potete cliccare qui: sarete ricontattati dai legali dell’associazione laddove dalla segnalazione ricevuta emergano i presupposti per la richiesta di indennizzo.

Qui invece trovate il modulo per segnalare all’AIFA eventuali reazioni avverse al vaccino Covid.